Non è affatto una esagerazione: senza Elio e le Storie Tese la musica italiana non sarebbe la stessa. Se sono tornati c’è un perché.
Elio e le Storie Tese, non c’è forse un gruppo musicale che è stato più capace di catalizzare le attenzioni e le recensioni in positivo più di loro. Che in tanti anni di attività hanno prodotto brani, dischi ed ottenuto riconoscimenti come pochi altri in Italia.
La fondazione della band avvenne nel 1980 a Milano, ad opera dello stesso Elio, vero nome Stefano Belisario. Il quale è un pregevole paroliere ed una mente creativa come poche altre. Ed è ben più dell’istrione che abbiamo imparato ad amare grazie alle sue esibizioni comiche ed ironiche.
Al loro sconfinato elenco di esibizioni da ricordare, Elio e le Storie Tese includeranno anche la presenza alla due giorni del Concertozzo allo Stadiozzo a Monza. Le date da non mancare saranno il 25 e 26 maggio all’U-Power Stadium della città brianzola. Da loro c’è da aspettarsi la solita irriverenza divertente, ma sempre avendo della musica vera e bella da ascoltare come sfondo di tutto.
Un po’ tra il serio ed il faceto, come è il suo stile, Elio parla a “Il Sole 24 Ore” di come è diventato e di come è cambiato il fare musica oggi. Sono emersi gusti e tendenze decisamente discutibili, lontani dalla autorialità di un tempo. Autorialità che, a prescindere dalla leggerezza dei loro pezzi, ha riguardato pure Elio e le Storie Tese.
Il frontman del gruppo si riferisce al genere trap ed anche ai personaggi di questo stile di fare musica, spesso e volentieri accomunati da comportamenti poco leciti se non addirittura criminali. Diversi trapper hanno avuto a che fare con sparatorie, rapine, ed in generale mostrano degli atteggiamenti ingiustificatamente irriverenti e sprezzanti.
Se poi vogliamo restare nell’ambito artistico, ce ne fosse uno che non faccia uso del famigerato auto-tune. Quest’ultimo è uno strumento in grado di manipolare le voci. E di creare una intonazione automatica. Il problema è che se ne fa un abuso, oltre al fatto che, in generale, l’effetto che ne viene fuori non sempre è gradevole. “E poi non poche volte capita di accorgersi che le basi non siano originali o di quell’autore lì”, scherza Elio.
Il quale spiega poi perché il gruppo è tornato insieme, dopo l’annunciato scioglimento avvenuto nel 2018. Con Elio ci sono gli storici componenti Faso, Rocco Tanica, Cesareo, Christian Meyer e Jantoman, oltre che altri collaboratori frequenti.
Quando lo scioglimento venne comunicato, ad ottobre del 2017, Elio ammette che tutti quanti loro ricevettero tantissimi messaggi di affetto. Ed alla notizia del ricongiungimento – data nel 2022 ed avvenuta l’anno successivo – c’era stato un tributo di gioia da parte dei fan. “Per questo stiamo pensando di rifarlo ancora”, scherza Elio.
Il famigerato scioglimento era avvenuto perché tutti quanti i componenti del gruppo si sentivano ormai troppo vecchi per il pubblico, pare. Ma ad un certo punto si sono scocciati di restare inattivi. Anche se Rocco Tanica ha scelto di non suonare più nelle esibizioni sul palco ma solo in quelle in studio ed in tv.
Di Elio e le Storie Tese è la canzone più lunga mai suonata e loro ci hanno dato brani entrati nell’immaginario collettivo, come “La terra dei cachi”, “Il vitello dai piedi di balsa”, “Servi della gleba?” e tante altre. Loro si esibiranno al Pistoia Blues Festival in estate, per quello che sarà uno degli appuntamenti più attesi del calendario della manifestazione.
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