uando si vuole ascoltare dell’ottimo rock celtico irlandese il primo pensiero va sempre ai Cranberries e alla sua cantante Dolores O’Riordan.
Qualcuno ha scritto che il vangelo della musica è fatto solo per i più grandi e per quelli che con le loro bellissime melodie e soavi note entrano nell’anima e i Cranberries sono presenti. Una band completa che purtroppo nel 2018 ha dovuto dire addio per sempre a Dolores per la sua prematura morte, un colpo improvviso a cui nessuno era preparato e che ha portato nel mondo della musica un vuoto incolmabile.
La storia inizia nel 1989 quando quattro ragazzi irlandesi, precisamente nella Contea di Limerick, fondano il gruppo “The Cranberry-Saw-Us”, gioco di parole sulla cranberry sauce (marmellata di mirtilli). Qualcosa però va storto e il cantante lascia per sempre il gruppo a distanza di un anno. Il resto della band decide di ascoltare il consiglio del vecchio cantante che suggerisce una sua amica: una ragazza dalla voce potente e straordinaria. Il suo nome è Dolores O’Riordan, ha solo 19 anni ma già scrive canzoni.
Nessun dubbio, è lei la nuova cantante e per l’occasione decidono di cambiare nome al gruppo e diventano i Cranberries. Dolores compone “Linger” e “Dreams” che diventano il lasciapassare per un contratto discografico con la Island Records la stessa casa discografica degli U2. Gli inizi in realtà non sono certo dei migliori in quanto riescono ad incidere un EP dal titolo “Uncertain” che però non riesce ad emergere nel mercato musicale.
Il gruppo non molla e si rimette in sala di registrazione e, infatti, nel 1993 arriva l’album “Everybody Else Is Doing, So Why Can’t We?” Un lavoro ben fatto che piace molto al mercato musicale americano e infatti cominciano ad arrivare le prime buone critiche e i primi fanclub. Si esibiscono anche in alcuni concerti e la loro musica finalmente viene apprezzata per quella che è.
L’anno della vera consacrazione è il 1994 quando esce il secondo album intitolato “No Need To Argue” e con il singolo “Zombie” arrivano in tutte le radio del mondo e persino a calcare il palcoscenico di Woodstock. Oramai sono arrivati in cima, girano il mondo per concerti e ospitate fino al 1996 anno in cui esce il loro terzo album dal titolo “To The Faithful Departed” e grazie al singolo “Salvation” il primo posto nelle classifiche mondiali è immediato.
Nel frattempo il successo non ferma la vita privata dei componenti e infatti Dolores si sposa con il manager dei Duran Duran, Don Burton, mette al mondo il suo primo figlio e nel frattempo si sposano gli altri componenti del gruppo.
Nel 1997 tornano in sala registrazione e dopo due anni esce il quarto album “Bury The Hatchet”. Ennesimo successo mondiale che li porta in giro per due anni in tutto il mondo tra cui ancora una volta in Italia. Il quinto album ”Wake Up And The Smell The Coffee” è l’ultimo perché nel 2003 la band decide di prendere una pausa. Tutti i componenti si dedicano ad altri progetti, la stessa Dolores pubblica 2 album da solista: “Are You Listening?” e “No Baggage“.
Nel 2009 arriva il comunicato stampa di un loro ritorno e di un nuovo tour, il “Reunion Tour“. Il disco “Roses” esce nel 2012 e il gruppo comincia un tour mondiale ma alcuni problemi di salute di Dolores li costringono ad annullare e rinviare alcune date. La stessa cosa accadde nell’anno 2017 per l’uscita dell’album “Something Else“, su ben 52 concerti moltissimi sono stati annullati.
Purtroppo il 15 gennaio 2018 Dolores viene trovata morta, annegata nella vasca da bagno della sua stanza d’albergo a Londra dove si trovava per registrare una cover di Zombie. Secondo l’autopsia pare si sia trattato di un malore causato da un’intossicazione da alcool. Nonostante siano state fatte le ipotesi più assurde su un presunto suicidio, sono numerose le dimostrazioni del fatto che la cantante non avesse nessuna intenzione di suicidarsi. Si è trattato solo di un tragico incidente.
Ad un anno dalla sua morte, i Cranberries dichiarano che “non c’è più ragione di continuare senza Dolores” e pubblicano “In The End”, album che si guadagna la nomina di “miglior album rock” ai Grammy Awards 2020.
È decisamente difficile dire quali siano i maggiori successi di questa band in quanto hanno creato tantissimi capolavori negli anni. Sicuramente la canzone icona dei Cranberries rimane Zombie. Il pezzo fu inciso in memoria di due ragazzi uccisi nell’attentato dell’IRA a Warrington.
Dopo due anni e un nuovo album arriva Salvation, la canzone nella quale Dolores esprime rabbia e soprattutto ci mette tutto il suo malessere. Grande successo anche per Just My Immagination, un inno all’amore e Promises in cui si mettono in risalto i problemi di un divorzio.
I Cranberries grazie a questi successi intramontabili sono diventati la seconda band irlandese più ascoltata del mondo con oltre 40 milioni di dischi venduti, basti pensare che al primo posto ci sono gli U2.
Credits:
Alterna2 http://www.alterna2.com, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
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