È stato campione de L’Eredità durante l’ultima edizione condotta da Frizzi, anzi uno degli ultimi. Quattordici puntate e il suo ricordo che si porta ancora dietro.
Andrea Saccone è stato campione de L’Eredità per 14 puntate durante l’ultima edizione condotta da Fabrizio Frizzi; seppure giovanissimo riuscì a resistere per due intere settimane, portando a casa anche 48mila euro di vincita alla ghigliottina.
Ma più di tutto a ricordarlo sono i fan della trasmissione che non dimenticano l’abbraccio proprio con Frizzi il 16 marzo del 2018, quando perse il titolo e prima di tornare a casa salutò il conduttore. Da lì a 10 giorni Frizzi sarebbe poi morto, stroncato dalla malattia che lo affliggeva. In questi giorni è tornato ad essere visibile, soprattutto sui social, a seguito dell’intervista rilasciata a TvBlog che l’ha raggiunto a ormai 6 anni da quella sua avventura televisiva e dall’incontro con il conduttore.
Saccone, classe 1999, oggi è laureato in matematica e alla pagine del quotidiano ha raccontato del suo rapporto con Frizzi, di come ha gestito l’evento tragico della sua morte e dei difficili anni successivi a L’Eredità.
Il loro abbraccio rimane uno degli ultimi ricordi televisivi di Frizzi, la cui scomparsa nonostante siano ormai passati già 6 anni ancora commuove il pubblico, i colleghi e gli addetti ai lavori. Ma quell’abbraccio è anche l’ultimo ricordo di un giovane concorrente arrivato in trasmissione per caso e rimasto poi per due settimane.
Un ricordo che si accompagna anche alle ultime parole che Frizzi gli lasciò prima di farlo andare via: “Ora torna alla tua vita normale. Questa è stata una bella parentesi, ma alla fine è solo un gioco. Adesso dedicati agli obiettivi importanti per la tua vita“. Ed proprio il rapporto con Frizzi che ha pesato molto sul giovane 25enne che ha ammesso di essersi trovato in difficoltà a gestire quel ricordo.
“Mi sono ritrovato spesso a dover rispondere esclusivamente a domande su di lui -ha spiegato durante l’intervista-. Farlo di continuo mi ha dato la sensazione di sfruttare un morto. Quando andavo nei programmi sapevo già cosa avrebbero raccontato”. Una situazione che gli è andata bene per una, due ospitate poi la decisione di non farsi più vedere in tv proprio perché aveva la sensazione di sfruttare la morte del conduttore per apparire sul piccolo schermo.
Forse anche un po’ per questo l’anno successivo all’esperienza de L’Eredità è stato abbastanza difficile. Tornato alla vita di tutti i giorni, Andrea Saccone si è diplomato con il massimo dei voti e poi il vuoto per 12 mesi: “Non avevo voglia di fare nulla, è brutto da dire lo so. Dopo dodici mesi passati a non fare nulla, ho scelto il corso triennale di matematica a Firenze. Mi ero montato la testa, me la tiravo tantissimo. Se incontrassi l’Andrea 18enne lo prenderei a sberle. Ebbi un picco altissimo, a cui seguì lo strapiombo e la depressione“.
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