Ballando con le Stelle, nell’ultima puntata una rivelazione da brividi di un concorrente: “Sono stato in carcere” dichiara ma nessuno lo sapeva.
Continua senza sosta Ballando con le Stelle, lo show del sabato sera in onda su Rai Uno che tiene incollati alla tv milioni di telespettatori, puntata dopo puntata. Adesso che le temperature sono diventate rigide su tutta la penisola, sicuramente gli italiani avranno un modo alternativo per trascorrere la sera in casa ed in compagnia di un varietà che appassiona tutti, anche chi del ballo non ne sa nulla.
E’ il vedere personaggi dello spettacolo alle prove tra un ritmo latino ed un valzer che appassiona, questo mettersi in gioco che convince ma fa emergere pure qualche polemica, le discussioni del resto non mancano mai. Ma anche le sorprese non sono da meno e sabato nel corso del serale c’è stata una notizia che ha fatto subito il giro del web.
Ballando con le Stelle, la rivelazione che lascia senza fiato
Uno dei protagonisti dell’ultima puntata è stato sicuramente Giovanni Terzi, lo scrittore giornalista con un passato da politico. Conosciutissimo dalle cronache rosa per la sua love story con Simona Ventura, anche lei nel cast di Ballando e peraltro una delle papabili vincitrici dello show. Ma al di là di ogni pronostico, dato che sarebbe prematuro, la scorsa puntata è stata molto impegnativa per il compagno.
Giovanni Terzi infatti ha fatto un racconto che ha lasciato tutti senza parole. Come ogni settimana, le esibizioni dei concorrenti sono anticipate da una clip nelle quali i personaggi si raccontano e rispondono alle varie domande. Spesso attinenti al loro passato, Giovanni Terzi dopo aver raccontato nelle scorse settimane della sua malattia, ha trovato il coraggio per fare un’altra rivelazione choc.
Il passato in carcere
Il giornalista racconta con una certa difficoltà un evento del passato che lo ha turbato per sempre: il passato in carcere. A quanto pare era stato accusato di aver preso una tangente di 250 mila lire quando era Assessore ai lavori pubblici del Comune di Bresso. Terzi era ancora un trent’enne e trascorse tre mesi in isolamento, senza avere l’ora di aria e potendo fare una sola doccia a settimana. Venne scagionato definitivamente solo nel 2006.
“Penso ai miei genitori, o a mio figlio Ludovico che da allora si nascondeva sotto al letto ogni volta che suonava il campanello” un racconto che ancora oggi lo distrugge.