La puntata di “Cucine da Incubo” arriva ad un punto drammatico dopo che Cannavacciuolo si accorge di cosa c’è nel suo piatto.
“Cucine da Incubo” è un programma che fa storia a sé e che ad alcuni piace molto più di Masterchef perché sembra esserci una maggiore sincerità. È qui che vediamo chef Antonino Cannavacciuolo davvero per quello che è. Ed agli inizi è sempre tutto un disastro ed un esasperarsi.
Se “Cucine da Incubo” è giunto alla sua decima stagione quindi è perché continua a piacere, e perché c’è il gigante buono di Vico Equense. Senza il quale invece le cose non sarebbero affatto le stesse. Difatti si può dire che “Cucine da Incubo” sia stato concepito su immagine e somiglianza di Antonino.
Il suo aspetto burbero e quei modi genuini di comunicare e di farsi capire rendono adatto lui solo e nessun altro alla conduzione di “Cucine da Incubo”. Ed è per questo che anche le sue reazioni ai piatti che gli vengono propinati di volta in volta vanno esattamente a metà strada tra il divertente ed il rassegnato.
A chef Cannavaciuolo è capitato di assaggiare una portata particolare nel corso di una delle sue più recenti visite fatte per il programma che va in onda su Sky. Con tanto di reazione direttamente proporzionale al grado di sorpresa e di orrore.
“Cucine da Incubo”, cosa ha fatto Cannavacciuolo
L’effetto è lo stesso del vedere l’ananas sulla pizza, il ketchup sulla pasta o la pancetta sulla carbonara. Tutte “prodezze” ai limiti dell’horror gastronomico. E qui non è che andiamo poi così lontani. Chef Cannavacciuolo si è subito accorto che nel piatto che gli viene sottoposto sono stati usati degli ingredienti che non c’entrano assolutamente niente con la ricetta originale.
E la sua espressione fatta in reazione a ciò è davvero impagabile. A Tropea, località di mare in Calabria sempre molto quotata e tra le più in voga tra quelle in provincia di Vibo Valentia, Cannavacciuolo si è trovato davanti in tavola quello che avrebbe dovuto essere un risotto alla pescatora.
Già dal profumo però, e qualche secondo dopo con un assaggio per avere la conferma, lui ha capito che c’era qualcosa che non andava. Lui allora ha chiamato il cuoco per fargli annusare il piatto, e quest’ultimo ha ammesso di avere fatto uso di un po’ di dado e panna per fare in modo che il risotto si legasse meglio.
Come si prepara un vero risotto alla pescatora come lo farebbe lo chef
Per i puristi però tutto questo è uno scempio. Un risotto alla pescatora come si deve necessita soltanto di un brodo in cui immergere delle lische bianche e delle teste di crostacei. Intanto va tostato il riso, sfumandolo con del vino bianco. Quando quest’ultimo sarà evaporato va quindi aggiunto il brodo.
E per quanto riguarda i crostacei, bisogna ridurre a pezzetti gli scampi e le capesanti e bollire le cozze. Poi il pesce, che va condito a crudo con un tocco di sale e pepe e con la giusta aggiunta di olio. Vicino al punto di cottura del riso infine, a quest’ultimo va unito tutto il condimento, non disdegnando un tocco di prezzemolo e di basilico.
Per quanto concerne “Cucine da incubo” non tutti i locali poi riescono a restare aperti dopo la visita di chef Cannavacciuolo. Del quale sono stati resi noti i guadagni legati a tutte le sue attività.