Giambruno nel caos per quando detto durante il fuorionda ma a microfoni accessi che hanno registrato tutto
Il fuorionda trasmesso da Striscia la notizia che riguarda Andrea Giambruno, conduttore della trasmissione di Rete4 Diario del giorno e noto soprattutto per essere (l’ormai ex) compagno della premier Meloni, ha creato un bel po’ di effetti. “Ma perché non ti ho conosciuto prima, sei così acculturata, sei di livello superiore”: queste alcune delle parole rivolte a una collega.
Nella puntata di ieri, giovedì 19 ottobre, Giambruno è stato sostituito alla conduzione dalla giornalista Manuela Boselli mentre questa mattina il Presidente del Consiglio attraverso il proprio canale Instagram ha annunciato la fine della relazione. Tutto per via del fuorionda? Non proprio. Forse questo ha fatto in modo che la divisione diventasse di dominio pubblico visto che il capo del governo ha scritto “le nostre strade si sono divise da tempo”.
Giambruno non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo ad essere rimasto “vittima” di un fuorionda. La storia è lunga, trentennale, e riguarda politici e personaggi noti della Tv. Forse solo quelli con una buona memoria ricorderanno l’episodio del 1994 quando durante uno speciale del Tg4 Rocco Buttiglione, allora segretario del Ppi, parlando con Antonio Tajani, portavoce di Forza Italia e oggi ministro deli Esteri, parlando di alleanze tra i due partiti in vista delle successive elezioni, disse che al Nord Fi doveva allearsi con loro e “scaricare la Lega“.
Correva l’anno 2009 quando il Presidente della Camera Gianfranco Fini parlando con il procuratore Nicola Trifuoggi durante un convegno su Paolo Borsellino esprime dei giudizi su Berlusconi, allora premier. “L’uomo (in riferimento al capo del governo, ndr) confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di… qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo… magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento… siccome è eletto dal popolo…”.
Berlusconi nel corso dei decenni in cui è stato un protagonista della politica italiana, che fosse a guidare il governo o l’opposizione, ha sempre fatto discutere per le sue dichiarazioni, ufficiali e non. Ospite di Barbara D’Urso nella rete di sua proprietà, durante uno stacco pubblicitario disse alla conduttrice quali domande doveva porgli.
Era il 2013, lo steso anno in cui Beppe Grillo, Rocco Crimi e Roberta Lombardi, al termine delle consultazioni con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sostengono che “Napolitano è simpatico” e che negli ultimi tempi sembra anche più sveglio. Per tale motivo gli devono cambiare il nome e “non chiamarlo più Morfeo”.
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