Finisce dopo 118 lo sciopero degli attori a Hollywood, si è trovato l’accordo tra il sindacato Sag-Aftra e Amtp. Sul tavolo un accordo da oltre 1 miliardo di dollari.
Dopo 118 giorni termina anche lo sciopero degli attori a Hollywood, il sindacato di categoria è riuscito a trovare un accordo con i rappresentanti degli Studios, e si può finalmente tornare a produrre.
L’ultimo grande sciopero hollywoodiano risaliva al 2007, in quel caso ad essere coinvolti furono solo gli sceneggiatori; da allora contratti bloccati e grandi major produttive sempre più ricche grazie alla vendita dei diritti alle piattaforme di streaming. Qualcosa doveva cambiare e così all’inizio di Maggio sempre gli sceneggiatori hanno dato il via ad uno sciopero che è diventato via via sempre più imponente fino a coinvolgere anche gli attori.
Se però con i primi l’accordo era stato trovato lo scorso 25 Settembre, con il sindacato Sag-Aftra, che si occupa di rappresentare gli attori, non si era ancora trovata un quadra. Ora, comunicato del sindacato alla mano, l’accordo c’è quindi è stato dichiarato lo stop allo sciopero e si può tronare a lavoro.
La Tata a capo dello sciopero che ha strappato oltre 1 miliardo agli Studios
I contratti degli sceneggiatori così come degli attori “minori” -cioè principalmente comparse e attori di serie televisive- erano fermi appunto dal 2007, ma da allora le cose sono cambiate e di parecchio. Con l’avvento delle piattaforme di streaming, le case produttrici hanno guadagnato sempre di più a spese soprattutto di sceneggiatori finiti per essere sottopagati.
Il problema si è posto soprattutto perché piattaforme come Netflix non rilasciano le cifre su i loro abbonati, per cui era difficile capire a quanto effettivamente ammontasse il guadagno degli Studios. Così a stagione televisiva ancora in corso, ma ormai garantita fino al termine (perché la scrittura degli episodi e delle puntate avviene con grande anticipo, ndr) il sindacato ha indetto uno sciopero ad oltranza e quando a Hollywood vanno in sciopero gli sceneggiatori si blocca tutto.
Nei giorni di protesta è fatto divieto a tutti di lavorare. Niente script nuovi, pilot o sceneggiature. A loro poi si sono aggiunti anche gli attori e l’intero comparto produttivo, quindi cameramen, registi, stuntman e così. L’America si è ritrovata così a Settembre con anche i Late Night impossibilitati ad andare in onda. Senza contare che molti set sono stati chiusi o rimandati -pensiamo all’ultima stagione di Stranger Things che arriverà più tardi di quanto ci si aspettasse.
Strike is over: cosa prevede l’accordo
Trovato l’accordo con gli sceneggiatori, non restava che riuscirsi anche con gli attori. A guidare la “battaglia” è stata Fran Descher, tata Francesca della famosissima serie La Tata, oggi a capo del sindacato. Settimane di trattative per giungere finalmente ad un accordo che pare valga oltre 1 miliardo di dollari.
Punto fondamentale è l’aumento del 7% dei salari minimi a cui andranno aggiunti anche i pagamenti residui per gli spettacoli trasmessi in streaming. Altra nota importante è la tutela degli attori e della loro immagine a dispetto dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale che già ha fatto scoppiare qualche caso in tribunale.
Arrivati all’accordo si potrà dare il via ai palinsesti e riavviare la produzione di serie e lungometraggi fino ad ora bloccati.