Hollywood, stop allo sciopero degli attori: cosa prevede l’accordo

Sembra tornare il sereno nella culla cinematografica delle grandi pellicole e delle celebrities mondiali. Il lungo sciopero che ha visto coinvolti gli attori di Hollywood pare essere arrivato al termine: cosa prevede l’accordo raggiunto.

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Jane Fonda allo sciopero degli attori di Hollywood: raggiunto l’accordo (Blueshouse.it)

La collina statunitense su cui campeggia la grande scritta di Hollywood negli ultimi mesi è stata sotto i riflettori più del solito. Il motivo è da attribuirsi allo sciopero che ha visto coinvolto il sindacato Sag-Aftra, che sta per Screen Actors Guild American Federation of Television and Radio Artists, ovvero degli attori e degli interpreti del mondo cinematografico.

Se negli anni ‘60 si era arrivati ad uno stop alle riprese e alle apparizioni definito il più lungo di sempre con un accordo di oltre 6 miliardi di dollari, lo sciopero di Hollywood del 2023 entra nella storia. Con i suoi 118 giorni di fermo, lo sciopero degli attori hollywoodiani sembra essere finalmente giunto al termine grazie all’accordo raggiunto. Di seguito, tutti i dettagli dell’accordo.

Perché gli attori di Hollywood sono in sciopero

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Stop allo sciopero degli attori: Hollywood riparte (Blueshouse.it)

Non è una novità che il mondo cinematografico e televisivo abbia subito un grande smacco con l’arrivo delle piattaforme streaming quali Amazon Video, Netflix e Disney Plus solo per citarne qualcuna tra le più famose. Va da sé che insieme a queste ha fatto il suo ingresso dietro le cinepresa anche l’utilizzo delle nuove tecnologie e in particolar modo dell’intelligenza artificiale.

Questo ha spinto gli sceneggiatori e gli attori degli Stati Uniti a volere più tutele sulla loro immagine, così come un aumento dei salari basati sui cambiamenti che la nuova epoca digitale sta affrontando. L’accordo con i principali Studios quali Warner Bros, Universal, Paramount, Sony e le piattaforme streaming digitali sembrava ogni volta sempre più lontano, con continui rimandi da parte del sindacato Sag-Aftra.

Eppure sembra che il 9 novembre si sia arrivati non soltanto alla fine dello sciopero ma anche ad un accordo storico di tipo triennale. Il nuovo contratto collettivo è stato ratificato dal sindacato, ma il Consiglio nazionale del Sag-Aftra dovrà dire l’ultima parola sul verdetto raggiunto.

Quali sono i salari degli attori: cosa dice l’accordo

Il primo punto su cui il sindacato degli attori ha battuto ferro vede la protezione degli attori riguardo all’utilizzo nelle produzioni cinematografiche dell’intelligenza artificiale. In questo senso l’intesa è stata raggiunta grazie ad una serie di nuove regolamentazioni mai verificate prima.

Infatti, uno dei temi più spinosi riguarda proprio l’uso dell’IA anche dopo la morte degli attori. Una trattativa che pare si avvii verso la fine con delle novità a livello mondiale, ma il sindacato ha comunque voluto trincerarsi in via precauzionale affermando che “vi terremo aggiornati sull’evolversi degli eventi”, come si legge in una nota.

Allo stesso modo l’accordo sui salari prevede un aumento del 7 % sugli stipendi minimi, ma la firma dell’intesa è stata apposta solo dopo essersi assicurati che anche i pagamenti dei “residui” delle creazioni e dei contenuti cinema e tv trasmessi sulle piattaforme streaming subissero un aumento. Così come il potenziamento dei contributi sia per i pensionamenti che nel campo sanitario.

Un accordo a 360° che dall’estate ha paralizzato tutta Hollywood con una batosta dal punto di vista non soltanto delle produzioni ma soprattutto economico, in quanto il rinvio delle riprese è costato ai grandi Studios non pochi danni dal punto di vista finanziario. Già molti colossi delle produzioni del cinema sono stati rimandati e la fine sembra essere molto vicina, anche se le trattative sono ancora in via di approvazione.

In ogni caso, l’AMPTP, Alliance of Motion Picture and Television Producers, ovvero l’associazione che rappresenta le principali case di produzioni statunitensi di cinema e tv, ha lanciato un comunicato dove si legge “non vediamo l’ora di tornare al lavoro per raccontarvi grandi storie”. Nei prossimi giorni sapremo se è davvero così.

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