È sempre più corsa agli Oscar per Io Capitano di Matteo Garrone. La pellicola del regista romano entra nella shortlist dei migliori film internazionali.
Non si arresta il successo internazionale di Io Capitano di Matteo Garrone, la pellicola che racconta la storia di due migranti in fuga dal Senegal in cerca di una vita migliore in Europa è entrata nello shortlist delle 15 migliori pellicole internazionali nominate agli Oscar.
L’annuncio è arrivato nella serata italiana del 21 dicembre, quando sul sito dell’Accademy le liste di 10 delle categorie in concorso. Una sorpresa indubbiamente, ma anche un annuncio che risponde alle aspettative del registe e del panorama cinematografico italiano. Del resto, appena una decina di giorni fa, era arrivata la notizia della nomination ai Golden Globe. La corsa agli Oscar per Io Capitano, insomma, era più che attesa.
La storia di Seydou e Moussa è purtroppo la storia dei tanti migranti che attraversano un continente intero, arrivano ai centri di detenzione libici nella speranza di una traversata nel mare che possa portarli verso una vita migliore e che spesso finisce per essere il punto di non ritorno.
Nelle ultime settimane di Novembre, il regista con gli attori protagonisti della pellicola sono stati negli Stati Uniti proprio per la presentazione del film. Da lì è iniziato il percorso che ha portato il film, regista e attori verso i più importanti riconoscimenti del cinema internazionale. Tutto è ancora da definire, ovviamente, è in lista con la pellicola di Garrone ci sono film che stanno ottenendo importanti riconoscimenti internazionali, ma sognare il red carpet della notte più lunga del cinema non è certo peccato.
Bisognerà comunque attendere il prossimo step, il 23 gennaio quando dall’Accademy annunceranno le nomination definitive passando dalle attuali shortlist di 15 titoli alle classiche 5.
Oltre Io Capitano, aspettative rispettate anche per altre pellicole finite della lista dei migliori film internazionali: a partire da dal finlandese Foglie al vento (anche questo nominato ai Golden Globe); l’armeno Amerikatsi; dal Buthan arriva invece The Monk and the gun; il danese The promised Land; il francese The Taste of Things –preferito ad Anatomia di una caduta che è invece favorito ai Golden Globe; il tedesco The Teachers’ Lounge; Godland dall’islanda; Perfect Days dal Giappone; il messicano Totem; lo spagnolo The Society of snow; il marocchine The Mother of all lies; il tunisino Four daughers; dall’Ucraina arriva 20 Giorni a Mariupol e, infine, dal Regno Unito The zone of interest.
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