Le sale della Sonrisa viste al microscopio. I luoghi che hanno reso celebre il matrimonio alla napoletana e la famiglia Polese.
Grazie al reality in onda -ancora per poco probabilmente- su Real Time la Sonrisa della famiglia Polese è diventato l’emblema del matrimonio alla napoletana, fatto di sfarzosità, portate infinite di cibo, musica partenopea e chi più ne ha più ne metta.
Ma La Sonrisa ormai lo sappiamo ha le ore contate, sicuramente non sarà più nelle mani dei Polese, ma c’è preoccupazione per i dipendenti fissi e stagionali e indotto, circa 500 famiglie che nel complesso dipendono dall’attività del Gran Hotel che si trova a Sant’Antonio Abate. E alla già complicata situazione della struttura ora si aggiunge una nuova nuova inchiesta per che ha accertato come il Castello delle Cerimonie abbia pagato per anni il pizzo al clan del Rione Moscarella che agisce nella zona.
Insomma una situazione non semplice e soprattutto di non semplice risoluzione neanche per il Comune chiamato ora a decidere che cosa farne dell’immensa struttura e del parco annesso. Resta comunque l’incanto delle sale e delle zone esterne che hanno reso, di fatto, questo come uno dei luoghi d’incanto per le cerimonie.
Le maestose e baroccheggianti sale del La Sonrisa
Per quanto immensa sembra La Sonrisa ha solo, si fa per dire, due sale a disposizione per le cerimonie, il resto della struttura è infatti adibito ad albergo ed annessi servizi.
Lo stile abbiamo imparato a conoscerlo grazie al Castello delle Cerimonie che da anni intrattiene il pubblico di Real Time. È indubbio che si tratti di sale sullo stile barocco, da sempre la massima rappresentazione artistica del lusso e dello sfarzo.
L’emblema di questo concetto è la sala principale anche detta Sala Reale, quella di più recente costruzione e completamente affrescata e arredata con stile pregiato. Arredi ricercati o meticolosamente realizzati a mano, si spiega sul sito del Grand Hotel, per dare fin dal primo istante quell’atmosfera sofisticata che accoglierà gli ospiti. A risaltare nella sale (la prima foto in alto, ndr) sono i grandi lampadari a candelabri e gli stucchi coloro oro che sormontano il cornicione delle pareti fino ad arrivare ai vetri colorati delle finestre. Si entra in questa sale e si ha l’impressione di attraversare il tempo e ritrovarsi catapultati alla corte francese del Settecento o, se si preferisce, a quella dei Borbone della Reggia di Caserta.
Stesso stile, ma meno eccessivo, quello che si trova invece nella Sala Luigi XV il fiore all’occhiello del Castello. Qui il lusso da sfarzo si trasforma in un ambiente più sobrio ed elegante (la seconda foto, ndr), dove il legno scolpito rende l’ambiente caldo e accogliente.
La zona esterna della piscina
Oltre alle due sale, La Sonrisa ha anche una sala adiacente alla zona piscina; in questo punto della struttura si punta particolarmente ai giochi d’acqua delle fontane presenti che di sera sono illuminate. La sala è divisa in tre tronconi e dal salone interno c’è un più facile accesso alla zona esterna collegata appunto alla piscina.