Presente anche l’attrice Luisa Ranieri nel cast del nuovo film di Ferzan Özpetek, “Nuovo Olimpo”, distribuito su Netflix.
Il nuovo film del regista Ferzan Özpetek, “Nuovo Olimpo”, questa volta bypassa il cinema e arriva direttamente sulla piattaforma streaming Netflix, arricchendo il suo catalogo autunnale. Ambientato nella Roma degli anni ’70, la pellicola racconta la storia di un aspirante regista, Enea, interpretato da Damiano Gavino, che si innamora di uno studente di medicina, Pietro, interpretato da Andrea Di Luigi.
Nuovo Olimpo è un cinema d’essai, un luogo di incontro per omosessuali, gestito dall’esuberante Titti, il personaggio interpretato dalla brava e bella Luisa Ranieri. La narrazione procede negli anni, prima nel 1988, poi nel 1993, infine nel 2015, e segue le vicende dei due protagonisti. Girato interamente nel quartiere di Montesacro, il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Dal 1 novembre è disponibile su Netflix.
Il nuovo film di Ferzan Özpetek, “Nuovo Olimpo”, una storia lunga 40 anni
Ma l’attrice Luisa Ranieri, tra le grandi interpreti del cinema italiano contemporaneo, non è solo l’unica stella del film. “Nuovo Olimpo” si avvale di una colonna sonora incredibile, cantata dalla leggendaria Mina. È stata proprio la cantante a proporre al regista Luisa Ranieri nel ruolo di Titti.
“Perché non chiami la Ranieri, mi piace tanto”, aveva detto Mina a Ferzan Özpetek. Non a caso, nel film la Ranieri è truccata come Mina, si tratta dunque di un palese omaggio. Luisa Ranieri, durante un’intervista per la presentazione al Festival del Cinema di Roma, ha espresso la sua gratitudine a Mina, definendola un’icona femminile.
“Non è quanto ma il come”, il nuovo film di Ferzan Özpetek
Mina, infatti, ha rivoluzionato l’immagine della donna, ha dettato mode, trucchi, vestiti, dando origine alla donna moderna. In questo film, il regista di importanti pellicole come “Le fate ignoranti”, “Saturno contro”, “Napoli velata” e molte altre, mette in scena la sua passione per il “cinema dei sentimenti”.
L’accoglienza, però, non è stata calorosa da parte della stampa specializzata. Alcuni critici hanno definito la storia dei due protagonisti abbastanza irrealistica. Diretto in modo magistrale, grazie anche al montaggio di Pietro Morana, e dotato di una fotografia sublime, il film forse si infrange su un pathos troppo esagerato.