Paola Cortellesi ed il successo del suo “C’è ancora domani”. I numeri del botteghino parlano chiaro: è record in tutto e per tutto
Paola Cortellesi torna al cinema e si supera, in tutto e per tutto. L’artista protagonista di “C’è ancora domani” insieme a Valerio Mastandrea con questo film ha inaugurato il suo percorso dietro la macchina da presa. Un’opera prima alla regia per la Cortellesi che ha catturato fin da subito il pubblico.
Proprio lei, infatti, con il suo omaggio alle donne che hanno costruito l’Italia dal dopoguerra, ha saputo riportare gli italiani di nuovo al cinema, in tanti. Lo dicono i numeri degli incassi, quelli riportati dalla Cinetel che non lasciano dubbi. La Cortellesi è riuscita a fare un vero e proprio miracolo.
3.514.323 euro di incassi per “C’è ancora domani” nel passato week-end secondo Cinetel. Questi i numeri da record che descrivono la grande azione nella quale è riuscita Paola Cortellesi con il suo ultimo lavoro presentato alla Festa del cinema di Roma. Per la seconda settimana rimane in vetta dei titoli più visti e totalizza al botteghino oltre 7 milioni di euro con una media per sala di 6.144 per 572 copie in circolazione.
Cosa significa? Non solo che il lungometraggio piace tantissimo ma che il favore del pubblico gli ha permesso di entrare nella Top 10 annuale al nono posto tra Assassinio a Venezia ed Elemental. È l’unica produzione italiana che fino ad ora c’è riuscita con il più alto incasso per un film tricolore dalla pandemia ad oggi. Insomma, record in tutti i sensi: “C’è ancora domani” ha messo d’accordo tutti, pubblico e critica.
“C’è ancora domani” è una pellicola in bianco e nero, ambientata nella Roma del dopoguerra, negli anni Quaranta, a seguito della liberazione da parte degli americani, dando ampio spazio alla figura delle donne, tutte quelle che non l’hanno mai saputo ma che hanno reso possibile una grande svolta e scritto una pagina importante del Paese. Una dedica da parte della regista all’universo femminile che mai si è arreso ed un omaggio al cinema neorealista degli anni Quaranta e Cinquanta con molti motivi che sono ricorrenti nella pellicola. La Cortellesi ha attinto, in modo evidente, dall’immaginario di De Sica, Rossellini e Visconti.
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