Nel film di Paola Cortellesi ‘C’è ancora domani’ ci sono dei riferimenti, delle curiosità e una dedica che non tutti hanno notato: qual è e cosa significa
Alla fine di ogni proiezione in sala scatta l’applauso. D’altronde il film di Paola Cortellesi, il suo primo da regista, emoziona, colpisce e diverte allo stesso tempo. ‘C’è ancora domani’ è un film potente che racconta la storia di una donna comune nella Roma del secondo dopoguerra. E la Storia, quella con la ‘esse’ maiuscola è fatta proprio da persone comuni che con – apparenti – piccole azioni hanno cambiato il mondo. Un film che arriva dritto al cuore. Film che sta battendo i record d’incasso degli ultimi anni.
Il film, interamente in bianco e nero, racconta le vicende di Delia, moglie di Ivano e mamma di tre figli: Marcella, un’ adolescente e due maschietti in età scolare. E’ uno spaccato della condizione femminile, delle relazioni sociali e familiari dell’epoca. E fotografa un momento fondamentale del nostro passato. La pellicola esordio dell’attrice romana è stata presentata al Festival di Roma dove ha ricevuto numerosi premi. Ora l’apprezzamento del pubblico nei cinema. E mano a mano che il film viene visto sorgono curiosità su dove è stato girato, sulla casa della protagonista e su altri piccoli dettagli che pochi avranno notato. Come la dedica finale. Ci avete fatto caso? E sapete chi è?
‘C’è ancora domani’: 3 curiosità sul film della Cortellesi
Si esce dal cinema con gli occhi rossi, ma con il sorriso sulle labbra. Un’operazione per niente facile e decisamente riuscita quella di ‘C’è ancora domani’. E mentre al botteghino la fila di chi lo vuole vedere – e rivedere- si allunga, vi sveliamo delle curiosità che non conoscete e dei particolari a cui probabilmente non avete fatto caso. Se non avete ancora visto il film non preoccupatevi: non ci sono spoiler.
Dove è stato girato il film
A Roma, e questo lo sappiamo tutti. Ma in quale quartiere? Molte delle scene sono state girate nel quartiere Testaccio. La casa e il cortile dove vive Delia è in via Bodoni, mentre l’incontro con il militare statunitense avviene a Lungotevere Testaccio all’altezza di via Flavio Gioia. Lì sono ferme le jeep americane. E il quartiere Testaccio ha ricevuto i ringraziamenti nei titoli di coda.
Dove si trova la casa della protagonista
La casa di Delia esiste? No, gli interni della casa sono stati ricostruiti con oggetti dell’epoca (dalla cucina alla macchina da cucire) e con mobilio tipico in uno degli studios di Cinecittà. Ad occuparsene la scenografa Paola Comencini. Il cortile invece è in parte quello di alcuni palazzi di Testaccio, in parte ricostruito in studios.
Il particolare sul muro al mercato
Nella Roma del 1946, come vediamo nel film, sui muri c’erano scritte inneggianti all’imminente referendum su monarchia e repubblica. Ma non solo. Nella scena in cui Marisa – Emanuela Fanelli – e Delia – Paola Cortellesi parlano e si fumano una sigaretta si intravede un’affissione in cui si legge ‘donne al voto’. Un elemento fondamentale di quelle elezioni e della Storia.
La dedica del film ‘C’è ancora domani’
Il film d’esordio di Paola Cortellesi è un grande omaggio alle donne. All’amicizia femminile, al rapporto madre e figlia, alla solidarietà tra donne e a quei particolari trasversali a tutte. Ma ci racconta anche degli atti di coraggio che insegnano, ispirano e che cambiano la storia. Di generazione in generazione. Già perché se oggi il mondo è un po’ meglio di quello di ieri lo si deve anche alle tante donne comuni che hanno fatto piccoli atti straordinari.
E forse proprio per questo Paola Cortellesi ha scelto di dedicare questo film a sua figlia. Una dedica che potete vedere alla fine del film: ai titoli di coda nello schermo tutto nero in basso a destra appare la scritta ‘A Lauretta’. Laura, nata nel 2013, è infatti la figlia che l’attrice ha avuto dal suo compagno Riccardo Milani, sposato nel 2011 dopo nove anni di fidanzamento. La Cortellesi ha rivelato in un’intervista a Radio Deejay che solitamente chiama affettuosamente la bambina ‘pisi’, ma quando la deve rimproverare ‘Laura’. Quel Lauretta. dolce e serio allo stesso tempo, nasconde dunque tutto l’amore di una mamma verso una bimba che sarà donna. Donna in un mondo indubbiamente meglio di quello di ieri, ma che magari – proprio grazie all’esempio e al coraggio – sarà ancora meglio domani. In fondo come recita il film c’è ancora domani.