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“Reazione a Catena”, con Pino Insegno alla guida gli ascolti calano: il confronto con lo scorso anno

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Antonella Panza

“Reazione a Catena”, con Pino Insegno alla guida gli ascolti calano e la differenza si vede in modo drastico: il confronto con lo scorso anno

Reazione a Catena, con Pino Insegno cambia tutto – ANSA – blueshouse.it

Reazione a Catena è nato per coprire la fascia estiva del preserale di Rai Uno, Reazione a Catena e si è rivelato un gioco davvero molto amato dal pubblico italiano che in questo periodo, magari mentre si prepara la cena, ama provare a giocare anche se a distanza. Lo scorso anno il tanto amato Marco Liorni ha ottenuto dei punteggi di share davvero molto importanti considerato che stiamo parlando di una trasmissione estiva, e le persone che si trovano della rete lo hanno premiato infatti prolungando la messa in onda fino al mese di dicembre, proprio per non lasciare i telespettatori a secco. Secondo i programmi dei vertici della Rai Pino Insegno avrebbe dovuto essere lui al timone de la nuova edizione de L’Eredità, ma considerati gli ascolti bassi de Il Mercante in fiera, in onda su Rai Due è stato sostituito da Marco Liorni.

Proprio quest’ultimo, come sappiamo, negli ultimi anni è diventato uno dei conduttori più amati da parte dei telespettatori, proprio per la sua umiltà e la sua dolcezza. Questa è la ragione per cui si è sentita davvero tanto la mancanza di Marco, ma è anche vero che è importante cambiare, anche per dare un nuovo volto ai programmi, un nuovo ritmo e qualcosa che possa scatenare la curiosità dei telespettatori italiani. In modo particolare per i game show è importante tenere in piedi una certa dinamicità.

Reazione a Catena: gli ascolti lo scorso anno erano nettamente meglio

Reazione a Catena, con Pino Insegno cambia tutto – blueshouse.it

La scelta della dirigenza Rai ha creato davvero una serie di polemiche che non sono certamente passate inosservate. In ogni caso ad Insegno è stata promossa la conduzione di Reazione a Catena. Anche se la conferma del gioco televisivo, e il parere del pubblico il presentatore in questi giorni è finito ancora una volta nei guai, il programma ha ricevuto delle cattive notizie. Oggi i programmi televisivi anche se magari sono di qualità devono assolutamente fare i conti con gli ascolti, insomma in questo il pubblico è davvero sovrano.

Pino, su questo tema, non ha grandi preoccupazioni: “Le critiche social? Sono al limite dell’insulto gratuito” ha dichiarato, dimostrando una grande diplomazia su questo argomento che di certo non è stato facile da affrontare. Non è bello per un conduttore rispondere a chi gli fa notare che non ha riscosso un grande successo con quello che, da anni, è a tutti gli effetti il suo lavoro. “Hanno fatto il tifo per me Sabrina Ferilli, Paolo Bonolis, Carlo Conti. E mi ha fatto un piacere gigantesco ricevere i complimenti di Umberto Orsini, l’ultimo dei nostri grandi attori che a 90 anni lavora ancora a teatro. La sua telefonata mi ha riempito di gioia. Non guardo più i social sono critiche superficiali, al limite dell’insulto gratuito”.

Reazione a Catena: drastico calo di ascolti

E se gli scorsi anni il programma Reazione a Catena ha spiccato il volo con gli ascolti, ottenendo dei numeri di share davvero impressionanti per un format estivo che va in onda prima del telegiornale, quest’anno il programma televivo sembra fare fatica a carburare e ad imporsi al pubblico televisivo. A rivelare i dati di questo periodo è stato Davide Maggio che ha una sua rubrica sul nuovo numero di Oggi: “La nuova edizione sta registrando un forte calo sul fronte auditel, 3-4 punti di meno rispetto allo scorso anno…”. E non è finita qua, infatti poi proprio a tal proposito ha aggiunto un commento: “Dicono, per ora a bassa voce, che la situazione stia preoccupando e non poco il Tg1 che teme ripercussioni soprattutto dal prossimo settembre”. Per adesso lo share si è fermato al 17%, non ci resta che attendere per vedere se riuscirà a carburare nelle prossime sere.

L’unica persona che sente di dover ascoltare è Tonino Quinti, il noto capoprogetto del preserale, che ogni tanto lo riprende per diverse cose e gli fa notare su cosa potrebbe migliorare, ad esempio: “Quando mi dice di non parlare troppo, ha sempre ragione e io lo ascolto”.
Antonella Panza

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