Sylvester Stallone e il personaggio di Rocky Balboa: l’ispirazione è venuta da un pugile realmente esistito.
Nel 1976, il regista John G. Avildsen porta al cinema per la prima volta il personaggio di Rocky Balboa, interpretato da Sylvester Stallone: fu un clamoroso successo internazionale, che valse a chi ha diretto la pellicola l’Oscar come miglior regia. La stessa pellicola, inoltre, si vide assegnare la statuetta più ambita, quella del miglior film dell’anno, e quella per il miglior montaggio.
Curiosità dietro la saga di Rocky Balboa
Tante anche le nomination, compresa quella a Burt Young, l’attore recentemente scomparso, come miglior attore non protagonista, e quelle ai due protagonisti: Stallone appunto e Talia Shire. In questi giorni molto si parla del film per una recente confessione fatta da Stallone sull’idea di chiamare Rocky Balboa il pugile protagonista della saga.
Nel documentario “Sly“, prodotto da Netflix e appunto dedicato alla vita di Sylvester Stallone, l’attore e regista 77enne italoamericano ha confessato che l’origine del nome Rocky Balboa deriva dal suo primo modesto appartamento in cui ha vissuto a Los Angeles, collocato appunto in Balboa Boulevard.
Ma non solo: fisionomia del protagonista e vicende personali narrate nel film Rocky sono ispirate alla vita del pugile Chuck Wepner.
Chi è Chuck Wepner, il vero Rocky Balboa
Questo pugile è nato a New York City ed è stato molto noto soprattutto nella sua zona di residenza, tanto da essersi anche laureato campione di boxe dei pesi massimi dello stato del New Jersey. Soprannominato the Bayonne Brawler, Chuck Wepner ebbe nel 1975 l’occasione della sua vita, quando sfidò per il titolo mondiale dei pesi massimi addirittura Cassius Clay.
L’incontro venne organizzato non da uno qualsiasi, ma addirittura da Don King, il guru della boxe mondiale, suscitando un certo interesse, soprattutto per la scelta di un avversario non all’altezza della fama del campionissimo. Eppure non solo Wepner resistette per 15 riprese perdendo solo per knock out tecnico dopo essere andato al tappeto, ma sebbene involontariamente fece anche cadere Cassius Clay.
La storia di quell’incontro ispirò Stallone per la sceneggiatura del primo Rocky, in cui lo sconosciuto Balboa perde solo ai punti contro il campione in carica, Apollo Creed, poi divenuto suo grande amico. Non solo: la figura di Wepner è cruciale per la costruzione del personaggio di Rocky, il pugile infatti per sbarcare il lunario lavorava come buttafuori e guardia di sicurezza.
Nella finzione cinematografica, Rocky Balboa – proprio come Wepner – è costretto a fare lavori umili e a vivere di stenti, sopravvivendo di fatto a una vita difficile grazie alla boxe. Non andando al tappeto contro Apollo Creed realizza l’impresa della sua vita. Qualche anno fa, la pellicola The Bleeder ha raccontato la vicenda umana di Chuck Wepner, il vero Rocky Balboa.