Sanremo, quanto costa piazzare una pubblicità durante le pause? Le cifre (mostruose, davvero mai sentite) che le aziende devono sborsare
Siamo tutti consapevoli del fatto che festival di Sanremo sia l’evento più atteso dell’anno. Si tratta di un avere propria competizione musicale nata negli anni 50, che ha permesso a tantissimi artisti di farsi conoscere, di usufruire di una vera e propria vetrina che è stata davvero molto utile a tantissimi artisti che, nel corso degli anni, hanno avuto bisogno della possibilità di far ascoltare la loro musica. Il palco del teatro Ariston e per tanto tempo e ancora oggi continua ad essere un vero e proprio simbolo, qualcosa su cui si esibisce ogni anno il cambiamento del Paese, l’evoluzione, tutto quello che fino a tanto tempo fa sembrava impensabile e che ogni anno diventa possibile su quel palco. Proprio per questo motivo, ogni anno i cantanti fanno davvero del loro meglio per riuscire a finire tra i partecipanti delle nuove edizioni.
Per questo e per tanti altri motivi siamo sempre molto impazienti di metterci davanti alla televisione e cominciare quello che, per i telespettatori italiani, è il momento più atteso dell’anno. Tutti noi non vediamo l’ora di vedere gli artisti che partecipano, così come gli ospiti che decidono di prendere parte di questa avventura e così ancora tanto altro. C’è davvero un mondo che gira attorno al Festival di Sanremo, cose a cui con molte probabilità non avreste mai pensato. Infatti, sapevate che costano davvero tanto le pubblicità che vediamo andare in onda ogni sera durante il periodo del Festival?
Festival di Sanremo: quanto sborsano le aziende per le pause pubblicitarie
Rai Pubblicità ha deciso di puntare sulla vendita in bundle, ovvero mettendo insieme diversi spot di durata indefinita e che vanno in onda ovviamente durante la settimana del Festival. Quest’anno, come ha proprio rivelato il quotidiano Il Sole 24 Ore, gli spazi pubblicitari del Festival, si sono riempiti in pochissimo tempo. Tra i partner già conosciuti degli anni scorsi quest’anno abbiamo avuto la possibilità anche di vedere spot su Coca-Cola e Mutti, così come Costa Crociere, Eni, Suzuki, Generali, Sephora e VeraLab. Insomma, un vero e proprio palcoscenico!
Tutte le aziende farebbero davvero di tutto per poter avere uno spazio pubblicitario durante la settimana in cui i telespettatori italiani guardano di più la televisione. Non dimentichiamo che il festival infatti realizza degli ascolti davvero folli, che nel corso dell’anno non vediamo mai fare a nessun altro programma. Solo quest’anno, Amadeus è riuscito a sfiorare il 70% di share. Immaginate vedere la vostra azienda pubblicizzata su Rai Uno durante una trasmissione che fa ascolti di questo tipo: potreste davvero diventare ricchi. Peccato, però, che serve avere molti soldi già in partenza per poter avere uno spazio pubblicitario in Rai quella settimana. E tenetevi forti perché state per scoprire le cifre: spoiler, non sono assolutamente cifre accessibili a tutti, anzi.
Pacchetti che superano il milione di euro: cifre folli
Se vuoi scoprire i costi per le aziende interessate a investire in spot durante questa la competizione musicale, non dovrai fare altro che consultare il tariffario pubblicato sul sito di Rai Pubblicità, l’agenzia che si occupa appunto di questo settore che ha a che fare con la tv pubblica. Dovete sapere che i pacchetti decisamente meno economici sono quelli che riguardano la fase centrale della serata che è decisamente quella più seguita, poi c’è il pacchetto “Sanremo 4+Sanremo 7” (dalle ore 22:45 alle 24:15), per cui bisogna pagare 1,76 milioni di euro, che equivalgono a 117.528 euro al secondo.
Le altre tariffe ovviamente sono del tutto diverse ma comunque molto costose: la più bassa è di 35.490 euro per un passaggio più uno alla chiusura della puntata di sabato notte, poi c’è il pacchetto di 748.930 euro per cinque spot più cinque che vanno in onda prima della mezzanotte. I prezzi poi crescono davvero molto, con cifre che superano addirittura il milione di euro. Insomma, non si tratta affatto di una spesa adatta ad ogni tipo di tasca, dunque è una decisione che va ponderata con molta attenzione e soprattutto bisogna prima capire se si ha la disponibilità economica per fare un passo del genere.