La cosa fa rabbia, eppure sembra che tutto andasse avanti da tempo, ma “Striscia la Notizia” ha smascherato l’odioso illecito.
“Striscia la Notizia” è da molto tempo un programma divisivo. Nel senso che c’è chi lo apprezza per i servizi di utilità sociale che propone e chi lo critica invece per un modo di fare satira che ormai non è assolutamente al passo con i tempi.
Le imitazioni fatte non sono un granché, con tutto il rispetto per gli artisti coinvolti, e “Striscia la Notizia” si crogiola da fin troppi anni sul successo ottenuto ormai due decadi fa. Il tutto senza innovare e senza rinnovare la propria, stantia formula.
Se da una parte Antonio Ricci – il suo ideatore – è un vecchio volpone della comunicazione ed un esperto navigatissimo della televisione, dall’altra stupisce come lui per primo a volte sembri giustificare l’ingiustificabile. Molte volte, nelle sue uscite, il 73enne di Albenga non appare per nulla umile ed anzi, pare scadere fin troppo nella presunzione. Se vogliamo, dall’alto del suo pedigree se lo può anche permettere.
Ma sarebbe bello vedere una “Striscia la Notizia” nuova, capace di attirare anche un pubblico giovane. L’età media degli ascoltatori dell’ultratrentennale programma del preserale di Canale 5 è molto elevata, con un target evidente rappresentato da un pubblico più che maturo.
“Striscia la Notizia”, come fa il bar ad evadere le tasse
C’è da dire però che alcuni interventi dei vari inviati hanno la loro indubbia utilità. Ad esempio nel fare luce su scandali di vario tipo legati alla cattiva amministrazione, oppure a tentativi di truffa ai danni dei cittadini. Ed è proprio quest’ultimo il caso raccontato dall’inviato Max Laudadio.
Laudadio ha introdotto il discorso su un conclamato caso di evasione fiscale perpetrato da un bar di una delle strutture ospedaliere più note di Milano. La cassiera di questo esercizio commerciale, che agisce all’interno di una struttura statale, evade le tasse e guadagna in nero grazie ad un trucco tanto efficace quanto odiosissimo.
Viene fatto uso di una doppia stampante: una che porta alla realizzazione di scontrini fiscali effettivi e l’altra che invece dà origine a dei pre-conti. Che dal punto di vista della fiscalità non hanno invece alcuna validità. E la stragrande maggioranza degli scontrini emessi sono in realtà delle ricevute non considerabili fiscalmente.
Da Max Laudadio c’è poi un intervento diretto, con una dichiarazione raccolta dalla cassiera di questo bar. La persona in questione si è difesa affermando che il locale non è suo e che lei si limita a fare ciò che le è stato chiesto.
Fatto sta che questo è l’ennesimo esempio di furbate che vanno a tutto danno delle persone oneste che invece le tasse le pagano, anche a fronte di importi alquanto elevati in relazione alle loro entrate. Di questa e di tante altre situazioni controverse ha parlato Striscia, anche a costo della incolumità dei suoi inviati. Al netto dei suoi tanti difetti, “Striscia la notizia” da questo punto di vista è sempre encomiabile.