La struttura ricettiva del Castello delle Cerimonie ha soltanto una speranza per restare in piedi e sopravvivere: di cosa si tratta. Il cambiamento dell’ultima ora.
Il teatro delle cerimonie in quel di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, aveva solamente un nome: il “Castello delle Cerimonie“. Le garanzie per i clienti della struttura ricettiva rasentavano la perfezione, nell’organizzazione di matrimoni e comunioni.
Lo scorso 15 febbraio 2024 è poi calato il buio sulla famiglia Polese, proprietaria della struttura che ha dovuto cedere alla decisione della Corte di Cassazione, di prestare definitivamente il fianco all’Ente comunale campano, dopo la confisca del bene immobiliare di fronte alle accuse di abusivismo edilizio.
Gli ultimi aggiornamenti sul “Castello delle Cerimonie”: dal sopralluogo alla sola e attuale speranza
Collaboratori e parte della famiglia Polese sono rimasti in causa per mesi, appellandosi alla Corte di Strasburgo pur di rivendicare i propri diritti e le possibilità di “sopravvivenza” del celebre Castello delle Cerimonie.
Purtroppo però il sopralluogo del prefetto di Napoli, in collaborazione con il primo cittadino del comune che ospita la struttura, Sant’Antonio Abate, hanno definitivamente tagliato le gambe a Donna Imma e compagni.
Ora come ora, in un contesto di buio più totale, la speranza è sempre l’ultima a morire, ma per quanto riguarda l’Hotel “La Sonrisa“, ne resta solo e soltanto una.
Castello delle Cerimonie, la sola possibilità di “sopravvivenza” della struttura ricettiva: l’assoluta novità
Dopo la confisca del bene immobiliare, adibito a struttura ricettiva per cerimonie e matrimoni, il Castello delle Cerimonie è tornato al centro dei riflettori della cronaca con una possibilità in più di “sopravvivenza“.
La decisione degli organi legislativi e decisionali, di sottrarre il bene alla famiglia Polese sembrava aver chiuso definitivamente ogni capitolo sulla deficitaria situazione, precipitata dopo le accuse di abusivismo edilizio.
Tuttavia, le ultime notizie riguardano una possibilità meno remota delle previsioni, di tenere quantomeno in piedi la struttura e garantire l’immagine, salvando dunque la “faccia” con l’obiettivo di restare aperta al pubblico.
Ebbene la struttura ricettiva, ex protagonista degli show di Real Time potrà continuare a rendere “omaggio” ai propri sostenitori e clienti, grazie alla liquidazione di un canone di occupazione, il cui importo verrà stabilito dall’Ufficio Tecnico dell’Omi, specialista nelle valutazioni economiche (tabellari), presenti attualmente sul mercato immobiliare.