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Sanremo 2021: pagellone della seconda serata

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Redazione

Rieccoci qui, seconda serata di questo Sanremo 2021, ancora una maratona televisiva per scoprire se davvero la nuova musica italiana farà breccia nel cuore nazionalpopolare o se ci sarà la restaurazione. Secondo pagellone!

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I giovani

Wrongonyou

Lo conosciamo da tempo, sempre bravo anche alle prese con l’italiano e un brano decisamente più pop. Passa in finale meritatamente. Qui per restare. 7/10

Greta Zuccoli

Classe e talento ci sono, il pezzo un po’ meno. Potrebbe osare di più su territori trip hop e contemporanei. Ne risentiremo parlare nonostante l’eliminazione. 6,5/10

Davide Shorty

Fuori posto tra i giovani visto che è quintali di esperienza ed è evidentemente una spanna sopra gli altri e diversi dei big. Pezzo immediato e fresco. Per me è il candidato principale per la vittoria. 7,5/10

Dellai

In un lotto di giovani fin qui molto buono mancava il finale “meh” e arriva con i gemelli Dellai, evanescenti da ogni punto di vista. 2×2/10

I big

Orietta Berti

La sua partecipazione è praticamente un’ospitata in gara, non deve dire nulla di particolare e infatti non dice nulla di particolare. Il pezzo è quantomeno orecchiabile ma niente che si possa voler riascoltare fuori dalla trasmissione e nemmeno elementi trash da ricordare, se non per l’abito kitsch. Ha fatto comunque di molto peggio nelle sue apparizioni a Sanremo anni ’80 e ’90. 5/10

Bugo

Torna in solo a riprendersi quello che si era guadagnato, si diverte con un pezzo che più battistiano non si può e resta il Bugo che si ama (o si odia) da sempre. 6,5/10

Gaia

Vorrebbe essere un po’ una Rosalìa in scala, ma con molta meno sostanza. Pop da heavy rotation ma non proprio “my cup of tea”, ecco. Voto mediato da un buon livello di voce e presenza scenica. 5/10

Lo Stato Sociale

Qui dovrei dilungarmi ma rischio di accanirmi troppo. Portano in tv un baraccone nel senso letterale del termine, con numeri da circo, citazionismi e tanta, tanta confusione. “So’ ragazzi”, ma è una vita ormai che “so’ ragazzi”. La musica è un’altra roba, per me. 4/10

La Rappresentante di Lista

Tanta classe per una solida realtà underground che abbiamo visto in tanti festival e locali e arriva finalmente a prendersi una visibilità meritata. Il pezzo è elaborato ma catchy, la cura per scena, costumi, spettacolo è di alto livello. Magari non piacerà alle giurie demoscopiche, ma può essere una bella consacrazione. 8/10

Malika Ayane

Pop raffinato come sempre, funziona tutto, poco da dire. Punta dritta al podio più che al premio della critica, stavolta. 7/10

Ermal Meta

Da abilissimo manipolatore degli stilemi della musica pop si regala un pezzo più tradizionale di quelli portati solitamente in gara per tentare di vincere Sanremo finalmente da solo. Potrebbe riuscirci. 7/10

Extraliscio feat. Davide Toffolo

Bellissima operazione antropologico-musicale, che unisce epoche, stili e provenienze in un pezzo che funziona anche stand alone. E poi vedere quella maschera sul palco di Sanremo per un indie-nostalgico come me è un evento davvero unico. 7,5/10

Random

Inumeri degli streaming spesso non sono la verità e lui ce lo dimostra ampiamente con un pezzo inesistente e un’esibizione davvero scarsa. Voto randomico compreso tra 0,5 e 3,5/10

Fulminacci

Degno rappresentante della tradizionale cantautorale/pop, porta un pezzo decisamente adatto a Sanremo meno vivace dei suoi precedenti. Lanciato. 7/10

Willie Peyote

A notte inoltrata sveglia tutti con un pezzo con la spinta giusta dei suoi. Testo forse un po’ troppo ruffiano, ma dice un po’ di cose che andavano dette, anche a Sanremo. Possibile sorpresa nei piani alti della classifica. Mezzo punto di bonus per le citazioni da Boris, ovviamente. 7,5/10

Gio Evan

Mi è sembrato praticamente tutto sbagliato, non so da dove cominciare. Cui prodest? 4/10

Irama

Resta in gara con un video tratto dalle prove e rischia di essere il primo artista sul podio di Sanremo in contumacia. Il pezzo è nella scia dei suoi spacca-radio macina ascolti, con un innesto “à la Daft Punk” che ahinoi funzionerà. Non cliccheremo mai play su un suo pezzo per scelta ma ce lo ritroveremo ovunque per mesi. 5/10

I conduttori

Amadeus

Non fa decollare uno spettacolo che comunque scivola meglio che nella prima serata. Ma potrebbe e dovrebbe fare tanto di più. 5/10

Fiorello

Sempre troppo presente, troppe canzoni, troppe gag improbabili. Unico punto a favore: aver ammesso che l’idea dei palloncini era una stronzata. 5/10

Elodie

Fortissima, sa fare tutto e meriterebbe anche più spazio. Lo show finale con medley di ispirazione “Super Bowl” ha troppo playback ma è oro colato rispetto alla media dell’intrattenimento tv italiano attuale. Sul finale canta e si racconta con fermezza e competenza di mezzi. 8/10

Gli ospiti

Laura Pausini

Millesima volta da ospite, non aggiunge granché alle precedenti partecipazioni ma si commuove per qualsiasi cosa. Rispetto per i premi ottenuti, comunque, soprattutto perché il film che le ha dato il Golden Globe è girato a Bari! 5/10

Achille Lauro

Stavolta stupisce meno per il look ma almeno porta un po’ di spettacolo sul palco (seppure niente di che). 5,5/10

Omaggio a Ennio Morricone

Doveroso quello strumentale, con il figlio a dirigere l’orchestra (ma con imbarazzante sfondo di palloncini nelle inquadrature). Inutile e dannosa la presenza de Il Volo. 7 / 4, media 5,5/10

Gigi D’Alessio

Sul palco con 5 giovani rapper di area napoletana, con spirito da assistente sociale. 4/10

Cinguetti – Leali – Marcella

Il medley di vecchie glorie sanremesi ci sta sempre, ma magari meglio piazzarlo a un orario più appropriato. Canzoni storiche che riascoltiamo solo qui però. Temevo l’attacco zombie, sembrano ancora in piedi. 666

Alex Schwarzer

Perché parlare di un caso sportivo-legale del genere a Sanremo? Mistero. s.v.

Lo show

Qualche passetto in avanti ma resta tutto troppo lungo e lento. Per arrivare alla fine occorre davvero tanta forza di volontà. Praticamente nessuna scelta innovativa o legata alle condizioni storiche. 4,5/10

Redazione

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