Continua la #maratonaSanremo con la terza serata, quella delle cover, che di solito regala cose molto belle e cose molto brutte. E quella di ieri non ha smentito questa regola. Ecco il pagellone extralarge!
{index}
Le esibizioni
Noemi con Neffa – Prima di andare via
Si parte subito malissimo con Neffa fuori tempo per problemi in cuffia e Noemi che fa quello che può per salvare il pezzo. È un Sanremo adulto, si sbaglia da professionisti. 4/10
Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci – Penso positivo
Versione fresca con Paci in forma (con la maglietta di Erriquez, bravo) e Lundini che cambia il testo a modo suo e viene sistematicamente ignorato dalla regia. 6,5/10
Francesco Renga con Casadilego – Una ragione in più
Boh. 4/10
Extraliscio ft Davide Toffolo con Peter Pichler – Medley Rosamunda
Momento spettacolare, da mia personale top 3. Clima da Festa dell’Unità di quelle belle, voglia di ballare sfrenati davanti a un palco, strumenti antichi (il “Trautonium“), chitarre rotanti! Con il pubblico in sala sarebbe stata una bomba. 9/10
Fasma con Nesli – La fine
Altro problema tecnico ma con il vocoder di Fasma (e non con il microfono come detto in diretta) per un pezzo che comunque non funziona nemmeno dopo la falsa partenza. “Colpa del fonico”. 4/10
Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari – Un’avventura
Bugo tvb ma questa cover non è per te e i PTN in versione “cover band dei Coldplay” non aiutano anzi creano solo confusione. 5/10
Francesca Michielin e Fedez – Medley “E allora felicità”
Vogliono fare i simpatici con un medley improbabile ma non convincono affatto. Roba da Tik Tok. 4/10
Irama – Cyrano
Perché uno come Irama decide di rifare Guccini? Non è un problema di lesa maestà, è proprio l’inutilità del tutto a farmi restare perplesso, compreso il whatsapp audio iniziale di Guccini stesso. 4/10
Maneskin con Manuel Agnelli – Amandoti
Versione muscolare di un pezzo invece delicatissimo dei CCCP (l’unica consolazione è un loro pezzo a Sanremo), pare sia piaciuta a tutti tranne me. Fisicità, assoli heavy, costumi da Mortal Kombat, tutto assolutamente fuori luogo. Manuel, poi, dovrebbe solo smettere di propinare band ruock finte come questa. 4/10
Random con The Kolors – Ragazzo fortunato
Un karaoke sguaiato. 2/10
Willie Peyote con Samuele Bersani – Giudizi universali
Tributo rispettoso, forse pure troppo, con Willie che fa la sua parte cantando e non rappando e lascia spazio a un gigante. La posizione finale in classifica non è certo casuale. 7/10
Orietta Berti con Le Deva – Io che amo solo te
Classicismo portato avanti con classe. Segnalo il ritorno a Sanremo di Laura Bono dopo millenni. Orietta si prende la scena per una sera, ci sta. 7/10
Gio Evan con i cantanti di The Voice Senior – Gli anni
Gio tenta di innalzare gli 883 a status di musica d’autore ma lo fa con un’esibizione surreale con “i cantanti di The Voice Senior”, a cui va tutta la simpatia ma di cui non vengono nemmeno resi noti i nomi. Accanimento. 4/10
Ghemon con I Neri per caso – Medley “L’essere infinito (L.E.I)”
Rivedere i Neri per Caso da queste parti strappa sempre un sorriso e il medley è ben eseguito e ha più senso degli altri proposti stasera. 6,5/10
La Rappresentante Di Lista con Donatella Rettore – Splendido Splendente
Anche loro in top 3 per me, esibizione da concerto vero con tanto gioco su costumi, balletti, richiami non volgari al sesso. 8/10
Arisa con Michele Bravi – Quando
Lei brava ma leziosa, lui impalpabile e spettrale. 5/10
Madame – Prisencolinensinainciusol
A me è piaciuta, all’orchestra votante meno, ma tanto la classifica non le serve affatto. Show televisivamente ok, pure con i tanto discussi banchi a rotelle. 7/10
Annalisa con Federico Poggipollini – La musica è finita
Cover di mestiere con un mash up con Feeling Good, ma nell’arrangiamento dei Muse. Niente di sconvolgente ma per restare nelle parti alti della classifica funziona. Poggipollini mutato. 6/10
Lo Stato Sociale con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino – Non è per sempre
10 per aver portato il sofferente mondo dello spettacolo dal vivo sul palco di Sanremo, 2 per averne fatto un funerale, con tanto di fiori e vestiti a lutto. Punti bonus per aver fatto suonare quel pezzo all’orchestra. Un 6 finale perché è stato giusto fare un gesto simile ma si potrebbe farlo restando meno “paraculi” e magari attaccando i cavi agli strumenti. 6/10
Gaia con Lous and the Yakuza – Mi sono innamorato di te
Che classe! A sorpresa (per me) una delle prove migliori della serata. 8/10
Colapesce Dimartino – Povera Patria
Tanta emozione nel portare sul palco questo pezzo, in questo momento storico. L’esecuzione non riesce ma l’arrangiamento è valido e la voce “dall’alto” di Battiato vale l’attesa. 6,5/10
Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass – Il mio canto libero
Battisti è una chiara fonte di ispirazione per il duo ma per omaggiarlo per bene avrebbero dovuto scegliere un pezzo meno noto in testa a tutti, o almeno reinventarlo. Così sono venuti fuori solo i loro difetti. 4,5/10
Max Gazzè con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band – Del mondo
Portano con gran classe un mondo che a Sanremo non ha mai avuto casa. Tributo sincero ma la collocazione a tarda notte fa venire meno l’obiettivo “divulgativo” al pubblico di massa, peccato. 7,5/10
Malika Ayane – Insieme a te non ci sto più
Omaggio alla propria discografica, Caterina Caselli, che però non aggiunge nè toglie niente alla serata e alla carriera di Malika. 6/10 politico
Ermal Meta con Napoli Mandolin Orchestra – Caruso
Se molti sembrano aver dimenticato che la serata delle cover fa media per la classifica, non lo fa certo Ermal che porta a casa punti fondamentali con un tributo di quelli che sa fare benissimo. Salutate il capolista. 7/10
Aiello con Vegas Jones – Gianna
Praticamente un incubo vigile a tarda notte. Perché? 3/10
I conduttori
Amadeus
Riduce gli spazi di Fiorello rendendo lo show più fluido ma ricasca spesso nei tranelli e la serata si allunga inesorabilmente. Sempre 5/10
Fiorello
Dovrebbe fare meno come stasera per essere più sopportabile in un contesto come questo. Ma proprio non ce la fa. 4/10
Vittoria Ceretti
La sua presenza si rileva sostanzialmente inutile, soprattutto se viene dopo quelle molto valide di Matilda De Angelis ed Elodie. s.v.
Gli ospiti
Negramaro
A loro il compito di aprire con il tributo a Dalla, reso anche nel look da Sangiorgi sempre egomaniaco. Poi ripropongono per la millesima la loro brutta versione di Meraviglioso e non contenti tornano per l’autopromozione sul finale. Non proprio la mia idea di “superospiti” diciamo. 5/10
Achille Lauro
Migliora leggermente di serata in serata, stavolta conciato da statua vivente. Resta però incomprensibile il suo ruolo nel festival complessivo. 6/10
Ibra e Mihajlovic
Carino l’imprevisto raccontato da Ibra con tanto di documento video, inutile l’intervista, imbarazzante il siparietto musicale. 4,5/10
Lo show
Una maratona infinita difficile da portare a termine svegli, con tanti alti e bassi come spesso capita nelle serata “off” del Festival. Funziona solo quando ha ritmi da festival musicale con tante esibizioni musicali una dopo l’altra, cioè quasi mai purtroppo. 4/10