Continua la #maratonaSanremo con la terza serata, quella delle cover, che di solito regala cose molto belle e cose molto brutte. E quella di ieri non ha smentito questa regola. Ecco il pagellone extralarge!
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Si parte subito malissimo con Neffa fuori tempo per problemi in cuffia e Noemi che fa quello che può per salvare il pezzo. È un Sanremo adulto, si sbaglia da professionisti. 4/10
Versione fresca con Paci in forma (con la maglietta di Erriquez, bravo) e Lundini che cambia il testo a modo suo e viene sistematicamente ignorato dalla regia. 6,5/10
Boh. 4/10
Momento spettacolare, da mia personale top 3. Clima da Festa dell’Unità di quelle belle, voglia di ballare sfrenati davanti a un palco, strumenti antichi (il “Trautonium“), chitarre rotanti! Con il pubblico in sala sarebbe stata una bomba. 9/10
Altro problema tecnico ma con il vocoder di Fasma (e non con il microfono come detto in diretta) per un pezzo che comunque non funziona nemmeno dopo la falsa partenza. “Colpa del fonico”. 4/10
Bugo tvb ma questa cover non è per te e i PTN in versione “cover band dei Coldplay” non aiutano anzi creano solo confusione. 5/10
Vogliono fare i simpatici con un medley improbabile ma non convincono affatto. Roba da Tik Tok. 4/10
Perché uno come Irama decide di rifare Guccini? Non è un problema di lesa maestà, è proprio l’inutilità del tutto a farmi restare perplesso, compreso il whatsapp audio iniziale di Guccini stesso. 4/10
Versione muscolare di un pezzo invece delicatissimo dei CCCP (l’unica consolazione è un loro pezzo a Sanremo), pare sia piaciuta a tutti tranne me. Fisicità, assoli heavy, costumi da Mortal Kombat, tutto assolutamente fuori luogo. Manuel, poi, dovrebbe solo smettere di propinare band ruock finte come questa. 4/10
Un karaoke sguaiato. 2/10
Tributo rispettoso, forse pure troppo, con Willie che fa la sua parte cantando e non rappando e lascia spazio a un gigante. La posizione finale in classifica non è certo casuale. 7/10
Classicismo portato avanti con classe. Segnalo il ritorno a Sanremo di Laura Bono dopo millenni. Orietta si prende la scena per una sera, ci sta. 7/10
Gio tenta di innalzare gli 883 a status di musica d’autore ma lo fa con un’esibizione surreale con “i cantanti di The Voice Senior”, a cui va tutta la simpatia ma di cui non vengono nemmeno resi noti i nomi. Accanimento. 4/10
Rivedere i Neri per Caso da queste parti strappa sempre un sorriso e il medley è ben eseguito e ha più senso degli altri proposti stasera. 6,5/10
Anche loro in top 3 per me, esibizione da concerto vero con tanto gioco su costumi, balletti, richiami non volgari al sesso. 8/10
Lei brava ma leziosa, lui impalpabile e spettrale. 5/10
A me è piaciuta, all’orchestra votante meno, ma tanto la classifica non le serve affatto. Show televisivamente ok, pure con i tanto discussi banchi a rotelle. 7/10
Cover di mestiere con un mash up con Feeling Good, ma nell’arrangiamento dei Muse. Niente di sconvolgente ma per restare nelle parti alti della classifica funziona. Poggipollini mutato. 6/10
10 per aver portato il sofferente mondo dello spettacolo dal vivo sul palco di Sanremo, 2 per averne fatto un funerale, con tanto di fiori e vestiti a lutto. Punti bonus per aver fatto suonare quel pezzo all’orchestra. Un 6 finale perché è stato giusto fare un gesto simile ma si potrebbe farlo restando meno “paraculi” e magari attaccando i cavi agli strumenti. 6/10
Che classe! A sorpresa (per me) una delle prove migliori della serata. 8/10
Tanta emozione nel portare sul palco questo pezzo, in questo momento storico. L’esecuzione non riesce ma l’arrangiamento è valido e la voce “dall’alto” di Battiato vale l’attesa. 6,5/10
Battisti è una chiara fonte di ispirazione per il duo ma per omaggiarlo per bene avrebbero dovuto scegliere un pezzo meno noto in testa a tutti, o almeno reinventarlo. Così sono venuti fuori solo i loro difetti. 4,5/10
Portano con gran classe un mondo che a Sanremo non ha mai avuto casa. Tributo sincero ma la collocazione a tarda notte fa venire meno l’obiettivo “divulgativo” al pubblico di massa, peccato. 7,5/10
Omaggio alla propria discografica, Caterina Caselli, che però non aggiunge nè toglie niente alla serata e alla carriera di Malika. 6/10 politico
Se molti sembrano aver dimenticato che la serata delle cover fa media per la classifica, non lo fa certo Ermal che porta a casa punti fondamentali con un tributo di quelli che sa fare benissimo. Salutate il capolista. 7/10
Praticamente un incubo vigile a tarda notte. Perché? 3/10
Riduce gli spazi di Fiorello rendendo lo show più fluido ma ricasca spesso nei tranelli e la serata si allunga inesorabilmente. Sempre 5/10
Dovrebbe fare meno come stasera per essere più sopportabile in un contesto come questo. Ma proprio non ce la fa. 4/10
La sua presenza si rileva sostanzialmente inutile, soprattutto se viene dopo quelle molto valide di Matilda De Angelis ed Elodie. s.v.
A loro il compito di aprire con il tributo a Dalla, reso anche nel look da Sangiorgi sempre egomaniaco. Poi ripropongono per la millesima la loro brutta versione di Meraviglioso e non contenti tornano per l’autopromozione sul finale. Non proprio la mia idea di “superospiti” diciamo. 5/10
Migliora leggermente di serata in serata, stavolta conciato da statua vivente. Resta però incomprensibile il suo ruolo nel festival complessivo. 6/10
Carino l’imprevisto raccontato da Ibra con tanto di documento video, inutile l’intervista, imbarazzante il siparietto musicale. 4,5/10
Una maratona infinita difficile da portare a termine svegli, con tanti alti e bassi come spesso capita nelle serata “off” del Festival. Funziona solo quando ha ritmi da festival musicale con tante esibizioni musicali una dopo l’altra, cioè quasi mai purtroppo. 4/10
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