Morto Jimmy Villotti, il geniale musicista jazz e blues amato dai cantautori italiani: aveva collaborato con Dalla, Conte e Guccini.
Quando pensiamo a Lucio Dalla e alle sue influenze jazz e blues non possiamo non citare lui, il chitarrista Jimmy Villotti, nome di battesimo Marco, venuto a mancare nella giornata di oggi ad appena 24 ore dal suo 80esimo compleanno. A dargli l’ultimo addio, la sua Bologna, la città dove era nato e sempre vissuto, collaborando con tutti i grandi cantautori emiliani.
Per Francesco Guccini era un genio, ma il numero di artisti con cui ha collaborato nella sua lunga carriera sono davvero tantissimi. Proprio quest’anno, tra l’altro, Jimmy Villotti, che oltre alla chitarra suonava benissimo il piano, aveva festeggiato i sessant’anni di carriera, e di grandi successi suonati per altrettanto grandi icone della musica d’autore italiana.
Aveva appunto iniziato nel 1963, accompagnando in tour la band Meteors, composta tra gli altri da geniali artisti come Ray Silver e Baby Evans. Questo super gruppo, nei primi anni Settanta, ha a lungo collaborato con Gianni Morandi. Poi con Claudio Golinelli, storico bassista di Vasco Rossi, e Attila Gilberto Rossi, batterista di Ivan Graziani, sarà il fondatore de I Baci.
Tante sono le sue collaborazioni e produzioni negli anni Settanta, la più celebre l’opera rock Giulio Cesare, uno dei primi esperimenti del genere in Italia. Arriva quindi l’incontro con Lucio Dalla, col quale mette a punto una serie di successi indimenticabili. Torna poi ancora a suonare con Gianni Morandi e di fatto contribuisce al successo e allo sdoganamento di Luca Carboni e degli Stadio.
Lunga è la collaborazione con la band di Gaetano Curreri, per la quale incide il riff iniziale del loro più grande successo, ovvero “Grande figlio di puttana”. Arriva infine sulla sua strada Paolo Conte, che gli dedica addirittura un brano molto celebre dal titolo “Jimmy, ballando”. Ma è soprattutto nel mondo del jazz che Jimmy Villotti trova la sua vera e definitiva strada.
In questo mondo, collabora con pietre miliari come Steve Grossman, Tony Castellano e George Coleman, incidendo anche diversi album da solista che vengono apprezzati dalla critica e dalla stampa di settore. Nel suo libro Onyricana, pubblicato nel 2019, fa coming out raccontando il mondo nascosto e immaginifico che si è inventato.
Il libro vede la collaborazione di Paolo Conte alla copertina e Francesco Guccini che scrive l’introduzione. Questo perché tra musicisti l’amicizia è più forte di qualunque cosa e ciascuno è disposto a esplorare immaginari e arti inedite.
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