Il cantautore romano festeggia i 40 anni di Notte prima degli esami e ne approfitta per fare una proposta al Governo.
In questi giorni Antonello Venditti ha festeggiato i 40 anni dell’album Cuore, quello che contiene Notte prima degli esami manifesto transgenerazionale che ancora fa sognare i Millennials (e non solo). Si tratta di uno degli album più importanti nella carriera del cantautore romano ed è per questo che ci sono in ballo di versi progetti; su tutti “Notte prima degli esami 1984-2024 40th Anniversary“, l’evento che lo vedrà impegnato in una serata evento all’Arena di Verona il prossimo 19 maggio a cui si aggiungono 3 concerti alle Terme di Caracalla il 19, 20 e 21 giugno, proprio in concomitanza con l’inizio degli esami di stato di quest’anno.
Ci sarà poi un lungo tour estivo, mentre in inverno sarà la volta dei Palasport. Insomma un 2024 molto impegnato per Venditti che è stato ospite del Ministero della Cultura dove ha presentato tutti i progetti in vista per quest’anno. Durante l’incontro con la stampa ha reso poi noto un progetto a cui tiene particolarmente; si tratta di una ver e propria richiesta al Governo.
Al MIC e alla presenza del Ministro Sangiuliano, Antonello Venditti ha fatto quella che è una vera e propria richiesta al Governo e cioè di inserire la musica popolare contemporanea nella Costituzione. Una richiesta che accompagnata anche una spiegazione precisa: “La musica popolare contemporanea, la musica pop, non è riconosciuta da nessun governo. Nessuno ha pensato che deve essere sostenuta -ha spiegato il cantautore-. Vorrei che la musica entrasse nella nostra Costituzione, come lo è lo sport, come lo sono tutte le arti, il cinema, il teatro. Consacro questa mia festa a questo ideale e sogno. Più che per tutte le canzoni che ho scritto, vorrei essere ricordato per quella che diventerà una legge“.
Venditti ha rimarcato molto sull’importanza di dare dignità a De Andre come a Geolier, “Perché senza musica questo Paese non sarebbe stato com’è, malgrado tutto unito“. Ma quelle di Antonello Venditti non sono parole al vento, a queste il cantautore è anche passato ai fatti: laureato in giurisprudenza, ha collaborato con l’avvocato Luca Pardo per scrivere una proposta di legge.
Un sogno che però porta avanti da solo, impossibile arrivare al confronto con i colleghi, soprattutto se si parla di giovani talenti. “Il problema -sottolinea ancora- è l’assenza di una rete costituzionale, fondi e sovvenzioni. Oggi le occasioni sono solo Sanremo e i talent: non possiamo lasciare che la musica sia solo questo“.
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