Quali sono gli artisti italiani che hanno venduto più dischi in assoluto: scopriamo la classifica, che vede trionfare sempre “lei”.
Una delle domande che, ogni tanto, sorge spontanea, e che mette tanta curiosità, specialmente in un’epoca come quella che stiamo vivendo, dove il mercato musicale è stato completamente disintegrato, è il numero di copie vendute da un musicista. La disintegrazione è avvenuta per colpa dello streaming, della musica liquida, che ha ridefinito le modalità di fruizione della musica, uccidendone l’importanza, il messaggio e la magia.
Eh sì, perché niente è paragonabile al formato fisico, di certo non un file freddo da ascoltare all’interno di una playlist inconsistente. E fanno sorridere, oggi, quando parlano di successi mondiali, di copie vendute, di milioni di ascolti. Tutto ciò vale un millesimo (introiti compresi) di quello che valeva, un tempo, vendere una copia fisica.
La classifica dei dischi degli artisti italiani più venduti in assoluto
È con le copie fisiche che si entra nelle case, si cambia la storia, si veicola il proprio messaggio rivoluzionario. Vi immaginate, un “Thriller” di Michael Jackson, ossia l’album più venduto della storia, se uscisse oggi? Nessuno conoscerebbe i grandi musicisti che hanno collaborato con MJ, forse lo stesso Michael non avrebbe sdoganato la musica black nel mondo, dominando la neonata MTV.
E che dire della “trilogia berlinese” di David Bowie? Non avrebbe di certo cambiato le regole della produzione, rivoluzionando la musica occidentale. E dischi come “Achtung Baby” degli U2 e il “Black Album” dei Metallica, roba che a livello di produzione e di suoni, ha scolpito gli anni ’90, influenzando tutti, nessuno escluso.
Ma gli esempi possono essere infiniti, dai beat delle band inglesi, come i Beatles (tornati con un nuovo inedito singolo scritto da Lennon), al folk rock di Bob Dylan, le cui canzoni hanno risvegliato le coscienze di un popolo. Dall’hard rock dei Black Sabbath al punk dei Sex Pistols, dai dischi di Elvis, agognati da milioni di ascoltatori, agli eroi del movimento grunge (movimento, non genere) nei primi anni ’90.
Dischi venduti, quando la musica aveva potere
E Battisti? E Battiato? Geni sperimentatori che hanno condizionato il mercato italiano. Tutti sono entrati nella leggenda grazie ai dischi venduti, e non a caso, in un mondo che va velocissimo e dove la soglia di attenzione si è ridotta notevolmente (dal prog rock con brani di 12 minuti ai jingle pubblicitari della durata di 20 secondi), nessun artista sul pianeta, da almeno 15 anni, è riuscito a imporsi come icona.
La verità è che la musica è strafinita, a livello mediatico, non a livello di qualità. La qualità la si trova sempre, ogni giorno, ma resta di nicchia, non riesce a imporsi sulla massa. Di artisti talentuosi che pubblicano nuovi album ce ne sono a bizzeffe, abbiamo parlato, ad esempio, del disco di esordio di Daniela Pes, davvero molto interessante. Ma le classifiche sono dominate da musica inutile, vera spazzatura, inascoltabile, se si ha più di 16 anni.
I primi 7 artisti italiani più venduti al mondo
Tornando alla classifica dei dischi più venduti, è soltanto a partire dal 1995 che la Federazione Industria Musicale Italiana ha tenuto conto degli album venduti dai singoli artisti. Negli anni successivi, dunque, si è cercato di ricostruire la storia e la carriera dei vari cantanti del passato. Quali sono le stime ufficiali di vendita?
145 artisti italiani hanno superato i 5 milioni di copie vendute, 12 di questi hanno venduto otre 50 milioni di copie, 7 hanno superato addirittura i 100 milioni. Al primo posto troviamo “lei”, la divina Mina, con oltre 150 milioni di copie vendute, a seguire Adriano Celentano, con 150 milioni, Dalida, con 140 milioni, Patty Pravo, 110 milioni, Luciano Pavarotti, Toto Cutugno e Giorgio Moroder, con 100 milioni totali.