Da qualche mese, il brano Bon Ton prodotto da Drillionaire e cantato da Lazza, Blanco, Sfera e Michelangelo, è in rotazione: di cosa parla?
Prodotto da Drillionaire, pseudonimo di Diego Vettraino, produttore specializzato in musica hip hop, trap e affini, il singolo “Bon Ton” è ai vertici delle classifiche sin dal 23 giugno scorso. Un brano che vede la collaborazione di un super team: Lazza, Sfera Ebbasta, Michelangelo e Blanco, quattro artisti di successo, i quali hanno unito le forze per sfornare una canzone da inserire nel primo lavoro di Drillionaire, “10”.
“10”, pubblicato a fine giugno 2023, è un concentrato di trap, pop rap ed elettrotrap che vede avvicendarsi una lunga serie di collaborazioni. Artisti popolarissimi della scena musicale italiana, come Noemi, Tedua, Guè, Marracash, Shiva, Salmo, Capo Plaza. E ovviamente i quattro che danno voce al singolo di lancio “Bon Ton”. Ma di cosa parla questo brano?
Di cosa parla la canzone “Bon Ton” di Sfera, Lazza, Michelangelo e Blanco
Già in studio con tantissimi artisti della scena trap, Drillionaire ora punta tutto su un’opera completa, tutta sua, componendo un super team da avvicendare nei vari brani. In particolare, nel singolo “Bon Ton”, che ad oggi ha superato 20 milioni di visualizzazioni. Un successo annunciato, e non poteva che essere tale, con un cast del genere, molto amato dal pubblico più giovane.
Il videoclip che accompagna il singolo, cerca di ricostruire l’immaginario elaborato nel testo, ossia un ambientazione cupa, dominata dai fumi dell’alcool. I colori più utilizzati sono il blu elettrico e il rosso della terra. I protagonisti del video sembrano personaggi futuristici, con cicatrici metalliche in bella vista, mentre il testo si rivolge alla vita notturna delle discoteche.
La vita notturna raccontata nel pezzo “Bon Ton”
Il brano ripercorre le tappe di una notte estiva, tra alcool e discomusic, locali affollati e divertimento, ma anche confusione e vizi. Ma la canzone parla anche di personaggi soli, che “sbattono la testa, sbagliano di nuovo, e spesso non basta chiedere scusa”, e di quelli che non si fidano “delle parole e delle persone”.
Insomma, un brano elettrotrap notturno che si è già ritagliato un bacino di ascoltatori molto ampio, raccogliendo grande successo all’interno della scena urban. Drillionaire racconta di aver chiamato i suo disco “10” perché da sempre affascinato dal numero 10.
Tra l’altro lui, ex calciatore che vestiva la maglia con questo numero sulle spalle, il 10 se lo sente ancora addosso. Ma non solo, perché “10” è il decimo album al quale Vettraino ha lavorato, decidendo così di autocelebrarsi in un lavoro tutto suo, molto personale. A proposito di uno dei cantanti del pezzo, Blanco, è uscito da poco anche il suo nuovo singolo, “Bruciasse il cielo”, che rispecchia la sua filosofia di vita.