Estratto dal quarto album solista, il brano “La nuova stella di Broadway” è uno dei pezzi più intensi di Cesare Cremonini: chi è la ballerina di jazz del testo?
“La nuova stella di Broadway” è uno dei singoli più amati del cantante Cesare Cremonini (A Natale, parlando con i suoi fans, è apparso sorridente), estratto dal quarto album solista, “La teoria dei colori”, descritto dallo stesso artista come un manuale di emozioni, una tavolozza colorata ricca di sentimento, nel quale l’amore raggiunge il suo punto più essenziale, “un amore che si sporca sempre, di vino, di lacrime, di notti insonni, di viaggi o di esperienze nuove”.
Quattro i singoli estrapolati dall’album, uscito nel 2012, e tra questi figura “La nuova stella di Broadway”, canzone ispirata al film musicale “Chicago”, con Richard Gere, dal quale Cremonini ha preso spunto per dipingere i due ragazzi protagonisti del testo e del relativo videoclip, girato in Thailandia, per le strade di Bangkok.
Il testo parla dell’incontro fortuito di due ragazzi, uno è un uomo d’affari, l’altra è una ballerina di jazz che sogna di diventare famosa. I due giovani si incontrano per caso e trascorrono una notte insieme, ma il mattino seguente lei sembra essere svanita nel nulla, lasciando un senso di vuoto nell’uomo, e anche nell’ascoltatore.
Come afferma lo stesso cantante, questa canzone ha subito grandi rivoluzioni durante il suo processo lavorativo, tanto che esistono tre diverse versioni dello stesso pezzo. Come accennato, la storia delle liriche è ispirata direttamente al musical “Chicago”, che Cremonini aveva appena visto in televisione, iniziando a buttare già le prime strofe già dai titoli di coda.
Inizialmente, il brano aveva un ritmo swing, proprio per rispecchiare lo stile di Broadway, per poi essere trasformato in una ballata acustica. “Volevo raccontare una vicenda dal basso: un uomo d’affari alla ricerca di una nuova illusione, e una bella ballerina che sogna di diventare una star”. Due personaggi, in qualche modo uniti.
Il ritornello, con le parole “New York! New York!”, a detta dello stesso autore, ricorda la tragedia dell’11 settembre, il crollo delle torri e la ferita profonda di una città. Pronunciare il nome della città, New York, è come un omaggio, una scommessa d’amore, il desiderio di realizzare un sogno. È nel desiderio del sogno che nasce una passione segreta.
“Broadway è la sala parto dei sogni, il luogo ideale dove ambientare la storia di questi due personaggi”, ammette Cremonini, eppure il finale non è conclusivo. La storia d’amore resta sospesa, come un’illusione, un sogno, lasciando che sia l’ascoltatore a immaginare il resto. Il finale del cantante è la una effimera storia d’amore, passionale, infuocata, ma breve.
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