Il blues è un genere di nicchia, ma di certo pulsa, è vivo, e continua a narrare la sua storia: i migliori artisti che abbiamo in Italia.
Spesso si pensa che la musica, quella vera, sia morta e sepolta. Se si osservano le classifiche, le canzoni che passano in radio o in tv, si direbbe di sì. Nel 99% dei casi si tratta di spazzatura, robaccia commerciale destinata ai più giovani, spesso giovanissimi. Eppure, i generi alternativi pulsano ancora di una vitalità incredibile. Sono genere underground, di nicchia, per veri intenditori.
Certo, magari non vendono più milioni di dischi, non entrano ai vertici delle classifiche, non riempiono gli stadi, ma resistono, sopravvivono, combattono, e raccontano ancora la loro storia, emozionando gli ascoltatori. Così il rock, così il blues, come il punk, il jazz, il folk e la classica. Nulla muore, magari si ridimensiona, ma nel sottobosco c’è ancora tanta roba da scovare e per cui godere.
I migliori artisti blues che abbiamo in Italia in questo momento
Il blues in Italia vanta una lunga tradizione, ne abbiamo parlato in questo articolo. Tuttavia, la sua diffusione nel nostro paese è iniziata soprattutto a partire dagli anni ’70. Nel corso dei decenni, tantissimi musicisti italiani si sono cimentati in questo sacro genere. Ma oggi, quali sono i migliori musicisti in circolazione? Possiamo citare Federico Franciosi, in arte Ciosi, un chitarrista virtuoso che sfrutta la tecnica del flatpicking.
Ciosi unisce blues, folk e accenni jazz, una one man band di grande talento. Enrico Cipollini è uno degli artisti indipendenti più sorprendenti. Possiede una voce suadente e propone un rock blues di derivazione statunitense. Non solo bluesmen, ma anche blueswomen, come Arianna Antinori, musicista raffinatissima, stregata dal blues degli anni ’60, quello sorto con l’avvento delle chitarre elettriche, quello maggiormente psichedelico.
Band e solisti blues che meritano attenzione
E ancora, Nick Becattini, in giro da 40 anni. Ha vissuto anche gli Stati Uniti, a Chicago, dove è un musicista molto apprezzato. Il suo blues è viscerale, si rivolge direttamente all’anima delle persone che lo ascoltano. I Blues Queen propongono un blues fresco e divertente, guidato dalla voce profonda di Alessandra Bene. Il gruppo mescola blues e swing, proponendo un genere ballabile.
Altro virtuoso della chitarra e Daniele Mammarella, solista strumentale che fonde diversi stili tra loro. Un talento che andrebbe scoperto e valorizzato. E che dire di Mora & Bronski, un duo molto interessante che unisce tradizione blues e cultura italiana, amalgamandoli alla perfezione. I testi sono profondi e mai banali, le melodie orecchiabili si incollano sulla pelle.
Altra band meritevole sono i Betta Blues Society, che mescolano blues e jazz, poggiati su voce femminile di grande impatto. A Roma ci sono gli storici Fleurs Du Mal, guidati dalla chitarra e dalla voce di Stefano “Iguana” De Martini. Sono attivi da 40 anni, e ancora oggi incendiano i palchi della Capitale e non solo, a base di blues, rock ‘n’ roll e funk.
Infine, possiamo citare i Superdownhome, un due elegante e potente conosciuto anche all’estero. Beppe Facchetti ed Enrico Sauda creano un muro sonoro imponente, distorto, cupo, che si abbatte contro l’ascoltatore. Insomma, questi sono solo alcuni tra i grandi musicisti blues che abbiano in Italia, che testimoniano che la musica vera non è morta, anzi, è viva e vegeta, va soltanto cercata.