È il 1977 quando i Queen pubblicano l’album “News of the World”, un ottimo disco che si conclude con la delicata “My melancholy blues”.
L’ondata punk inglese travolge il mondo, perciò inizia un momento difficile per il rock, in particolare per il rock più complesso, come il progressive. Il punk detta nuove regole, brevità dei pezzi, essenzialità degli arrangiamenti, testi diretti e impulsivi. Dopo i due album gemelli “A Night at the Opera” e “A Day at the Races”, album barocchi di grande successo, i Queen virano verso un rock più diretto.
In “News of the World”, i Queen si lasciano alle spalle la sinfonicità e la pomposità, per mostrarsi più diretti e aggressivi, recuperando il vigore del terzo album, “Sheer Heart Attack”. Non a caso, proprio in questo lavoro compare il brano “Sheer Heart Attack”, al terzo posto in scaletta. Bastano le prime tracce per far intuire agli ascoltatori la nuova direzione.
Uno dei brani più delicati dei Queen, si intitola “My melancholy blues”
Se “News of the World” attacca in maniera dirompente, con i leggendari brani “We Will Rock You” e “We are the Champions”, passando per la già citata “Sheer Heart Attack”, la elegante “All Dead, All Dead” e la raffinatissima “Spread your Wings”, uno dei brani più belli del disco, la seconda metà subisce un calo di qualità, con pezzi non brutti, ma certamente più anonimi.
Si giunge alla fine, superando l’incandescente “Fight from the Inside”, oppure la blueseggiante “Sleeping on the Sidewalk”, e ancora l’ottima “It’s Late”, tirando il fiato con la conclusiva “My melancholy blues”. Quest’ultimo è un brano delicatissimo, che esplora i sentimenti più crepuscolari, affogati nella solitudine e nel desiderio di libertà.
Di cosa parla il blues malinconico dei Queen
Il testo, scritto da Mercury, parla di una persona sola, appena abbandonata dal partner, che cade quasi in depressione. Per combattere il senso di tristezza, il protagonista delle liriche si reca a una festa, eppure, anche in un contesto gioioso e frizzante, nel suo animo c’è solo oscurità. È molto interessante questo contrasto tra ilarità del party e sobrietà del personaggio.
Eppure, nonostante tutto, il protagonista percepisce un certo godimento nell’essere triste e amareggiato. La solitudine, in un certo senso, comporta soddisfazione, quasi fosse una punizione ricercata. Anche nella sofferenza si può trovare la pace. In un momento del genere, l’uomo canta il suo blues malinconico, esternando le sue emozioni più recondite.
Il brano analizza, dunque, un amore perduto e un cuore spezzato, ma anche il desiderio di fuga dalla realtà e il godimento masochista che si ricava dopo la rottura. Questa bella ballata riprende il caro vecchio tema tipico del blues, ossia l’amore strappato, il senso di vuoto e di solitudine, le paure legate alla vita. L’anno seguente, il 1978, i Queen pubblicheranno “Jazz”.