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Musica

Cos’è il Bebop: non è solo un genere jazz, ma una vera rivoluzione

Published by
Anna Peluso

Il Bebop nato come genere rivoluzionario all’interno del mondo jazz è stato anche molto altro. Mentre la Seconda Guerra Mondiale impazzava divenne uno stile di vita.

Come nasce e si sviluppa il Bebop (Blueshouse.it)

 

Nato nella New York degli Quaranta, il Bebop -spesso abbreviato con bop- è uno stile musicale che trae le sue origini dal jazz e dallo swing da cui si evolve. La caratteristica principale del bop è data dai tempi veloci e dalle elaborazioni armoniche innovative rispetto al jazz tradizionale, rappresentandone di fatto una forma di contrapposizione. 

Erano gli anni immediatamente successivi al proibizionismo e quelli che a loro volta precedono l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, che nel frattempo già bussava alle porte dell’Europa. Nell’America di Roosvelt in cui le big band e le sale da ballo tenevano occupate le mente dei cittadini, i neri cercavano con ogni strumento di suonare la propria ribellione. Per questo il Bebop ha rappresentato non solo uno genere musicale, ma un vero e proprio stile di vita.

Da sottogenere musicale e precursore della Beat Generation

Howard McGhee, Brick Fleagle e Miles Davis (Blueshouse.it)

 

Non solo uno stile musicale, quindi, ma un vero e proprio differente approccio alla vita anche per questo bop è stato fonte di ispirazione dei più importanti esponenti di quella che oggi conosciamo come Beat Generation ovvero quel movimento giovanile che si è sviluppato negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra.

I temi delle melodie sono appena accennati all’inizio e alla fine dei brani e a proposito proprio di brani, quello che è considerato il punto di svolta di questo sottogenere è Body and Soul di Coleman Hawkins; una composizione che si stacca dalla classica esecuzione dei brani swing pur mantenendone la struttura principale.

Il brano diviene fonte di ispirazione per artisti considerati poi i padri del movimento bebop ovvero Charlie Parker e Dizzy Gillespie, proprio a quest’ultimo si deve il termine bebop termine che nasce da un’onomatopea e che fu usato dal trombettista come titolo di una delle sue composizioni più famose.

Con il movimento bop, i musicisti neri si pongono due obiettivi: liberarsi dai rigidi arrangiamenti delle big band e manifestare liberamente la loro ribellione verso quel mondo che consideravano ipocrita. Per questo vengono abbandonati quegli arrangiamenti complessi delle swing band e si dà più spazio all’improvvisazione e si alternano brani dall’esecuzione estremamente veloce a quelle estremamente lenti.

La formazione delle bop band

Anche la formazione delle bebop band cambia rispetto a quelle più tradizionali del jazz e dello swing. Intanto il numero è ridotto, di solito 3 elementi al massimo 6/7, mentre gli strumenti tipici sono: tromba, sax, pianoforte, contrabasso e batteria. Questo minor numero di musicisti risultò fondamentale. Intanto permette di suonare senza arrangiamenti scritti, e poi perché si basa molto sulla capacità di improvvisazione degli interpreti stessi.

Come anticipato, il bop fu molto di più si un semplice genere musicale. Rivoluzionario nelle intenzioni, ma anche perché si tratta del primo movimento elitario nero e di nicchia.

Anna Peluso

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