“Disco d’oro dopo 25 anni”. Alfa e Roberto Vecchioni non potrebbero essere più orgogliosi di così e festeggiano il successo più grande
Sono trascorsi oramai un po’ di mesi da quando Alfa e Roberto Vecchioni hanno conquistato tutti con il loro duetto al Festival di Sanremo. Tutto questo è accaduto sul palco del teatro Ariston impostazione della serata duetti. Alfa ha deciso di realizzare il sogno di una vita presentandosi con il suo idolo di sempre, ovvero il grande Vecchioni. Ma infatti pur essendo giovanissimo e praticamente cresciuto con la musica di Roberto, si è ispirato a lui e lo ha sempre visto come una guida. Aveva i suoi poster in camera, proprio per questa ragione per lui è stata una emozione incredibile calcare quel palco proprio con Vecchioni che è stato per lui così tanto importante sia per lui che per la sua carriera.
Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo su questa collaborazione, invece con il brano riarrangiato “Sogna, ragazzo sogna” di Vecchioni, con le barre finale di Alfa, hanno fatto un vero e proprio piccolo miracolo. Infatti durante quella serata i due riuscirono ad ottenere un posto sul podio e, successivamente, a gran richiesta hanno deciso di incidere il pezzo. Ovviamente il successo è stato senza precedenti e i traguardi importanti, pian piano, sono cominciati ad arrivare, per entrambi artisti. La magia è che entrambi, ovviamente, provengono da due generazioni completamente diverse, due generazioni che si sono interfacciate l’uno all’altra e che hanno avuto la possibilità di unire i loro talenti e di arrivare a creare qualcosa di davvero magico, puro e di imprevedibile.
Alfa e Roberto Vecchioni ottengono un disco d’oro: che traguardo meraviglioso
Per quale motivo questo duetto ha raggiunto un successo tale? In primo luogo, va ricordato che la canzone del maestro è davvero meravigliosa, una vera e propria poesia che meritava di essere riportata al successo. Poi è stato davvero molto bello vedere queste due generazioni uniti in un pezzo solo, il modo in cui Vecchioni si è messo da parte per permettere a questo ragazzo di sognare e di esprimere la sua arte con il suo modo di fare la ragazza insomma, ha dimostrato una grande umiltà, è stato un momento emozionante davvero per tutti. Proprio per questo motivo, quando la canzone uscita su Spotify, tutti hanno cominciato ad ascoltarla. E ovviamente un successo del genere era davvero inevitabile, dopo il modo in cui sono riusciti ad emozionare tutti al Festival di Sanremo con la loro incredibile performance.
Nessuno avrebbe mai scommesso un solo centesimo su questa unione, alcuni ritenevano che Alfa avrebbe “rovinato” la canzone storica del maestro, che sarebbe stato un disastro, invece contro ogni aspettativa hanno creato qualcosa di magico. E alla fine, anche le persone che in un primo momento non hanno compreso la scelta di aggiungere delle barre rap cantante alla fine del brano dal ragazzo, hanno poi cambiato idea notando che è stata proprio questa la magica di questo duetto, il modo in cui sono riusciti a unire i loro stili e le loro generazioni per dare vita ad un qualcosa di nuovo che merita tutto il successo che, in questi mesi, sono riusciti ad ottenere.
Roberto Vecchioni e Alfa vincono il disco d’oro: la reazione
Proprio in queste ore, Alfa ha scoperto che la loro canzone ha ottenuto il disco d’oro, un traguardo davvero impensabile. Così per l’occasione ha fatto partire una chiamata sul suo cellulare per Vecchioni, e ha registrato tutto in un video. Il giovane cantante ha informato il maestro di questo traguardo così importante, e la reazione di Vecchioni è stata davvero commovente. Infatti Roberto lo ha praticamente ringraziato, dicendo che per la prima volta si è ritrovato ad avere la sensazione di gratitudine nei confronti di una persona. Lo ha informato del fatto che non raggiungeva un traguardo simile da 25 anni e se questo è accaduto e solo grazie a lui. Una telefonata davvero molto emozionante che ancora una volta messo in evidenzia l’umiltà meravigliosa di questo artista incredibile, che non si è mai tirato indietro davanti a nulla.
