Concerto annullato per il cantante Emis Killa, la motivazione sarebbero le polemiche suscitate da una sua canzone sul femminicidio.
Era stato tutto organizzato per celebrare il Capodanno a Ladispoli, in provincia di Roma, con il rapper Emis Killa a condurre la serata, ma a quanto pare l’evento è stato annullato per volere di cittadini e consiglieri comunali. La motivazione? Un brano del cantante inciterebbe al femminicidio, e così, a seguito delle numerose polemiche insorte, l’organizzazione ha deciso di cancellare il concerto.
Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli, ha annunciato di aver annullato la partecipazione del rapper, prevista per la notte di Capodanno, “in modo tale da ristabilire un clima di serenità”. Le critiche piovute da parte dei cittadini e di alcuni esponenti del PD hanno costretto il sindaco a prendere la decisione. Uno dei testi di Killa, infatti, inciterebbe alla violenza sulle donne.
Il concerto di Capodanno annullato: un brano del rapper Emis Killa inciterebbe al femminicidio
Le polemiche degli ultimi giorni non riguarderebbero soltanto l’invito di Emis Killa al concerto di Capodanno, che si terrà in Piazza Falcone, ma anche la spesa che il Comune di Ladispoli avrebbe sostenuto per organizzare l’intero evento, spesa che si aggirerebbe attorno ai 345 mila euro, di cui 200 mila euro destinati ai cantanti.
Grande, esponente della Lega, spiega di voler regalare un grande evento ai giovani. “Spesso, una serata del genere è scenario di gravi incidenti stradali”. Un concerto del genere, nel cuore della città, eviterebbe di far spostare in auto migliaia di ragazzi, diminuendo così il rischio di incidenti stradali.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, cittadini e opposizione sono insorti per non ospitare Emis Killa. Le proteste erano già cresciute nei giorni scorsi, fatte da alcune associazioni di residenti, tanto che lo stesso sindaco aveva pubblicato un comunicato al veleno, nel quale aveva scritto che “A Ladispoli molti continuano ad avere una mentalità da paesello, per cui non va mai bene nulla”.
La canzone di Emis Killa messa sotto accusa
La canzone sotto accusa di Emis Killa risale al 2016, e si intitola “3 messaggi in segreteria”. Il testo racconta di uno stalker che perseguita una donna e che, alla fine, decide di ucciderla perché non la può avere. Lo stesso Emis Killa si è giustificato sul suo profilo social dicendo che tutto quello che fa è raccontare fatti che comunque accadono, sono reali.
“Nel pezzo non sono io che parlo, non penso di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire”. Naturalmente, non si dovrebbe nemmeno spiegare una cosa simile, e cioè che l’arte replica la realtà, senza schierarsi. Si tratta di un concetto lapalissiano, ma in tempi di politicamente corretto occorre fare attenzione a ogni parola utilizzata.
Invece, riguardo alla grande spesa per l‘organizzazione, Grando ha spiegato che il Comune di Ladispoli non è in deficit, e che non sarebbe una spesa proibitiva.