La Svizzera osa, portando all’Eurovision Nemo, vocalist e polistrumentista in gara con un pezzo a metà tra opera e rap e che para di identità di genere.
Questa volta la Svizzera vola in alto, portando in gara un pezzo davvero molto particolare, un caleidoscopio di stili e di suoni molto interessante. Merito di Nemo, cantante polistrumentista e rapper, nato a Bienne nel 1999. In attività dal 2015, Nemo Mettler ha studiato a Berlino, per perfezionare la sua carriera musicale. Al momento, ha collezionato ben quattro EP, nessun Full Length.
Ormai, con le piattaforme streaming, non è neanche più essenziale rilasciare album completi, si può benissimo andare avanti a forza di singoli o al massimo di EP. In Svizzera, Nemo si è ritagliato il suo piccolo spazio, entrando in classifica con le sue canzoni e partecipando a diverse trasmissioni. Nel 2018 ha vinto anche quattro premi agli Swiss Music Awards, i principali riconoscimenti musicali della Confederazione Elvetica.
Cosa aspettarci dalla Svizzera, in gara all’Eurovision con l’eccentrico Nemo
Sale in questi giorni la febbre per l’Eurovision, proprio quando la nostra Angelina Mango, in gara con “La noia”, e considerata tra le favorite alla competizione, viene travolta dal caos, a dire la verità per colpa della Rai, a seguito della diffusione delle prime immagini sulla sua performance sul palco.
Cantante eccentrico, dotato di un timbro molto particolare e di doti vocali che vanno oltre il semplice hip hop, Nemo è un concorrente da tenere d’occhio, non solo perché molto amato dal pubblico giovane, ma anche perché il suo brano “The Code”, è davvero un’opera interessante, capace di fondere molteplici stili, passando dalla posa teatrale e cabarettista, alla lirica, con tanto di gorgeggi operistici.
E poi esplode in un parte centrale rappata, cambiando totalmente il sound delle strofe. Anche il relativo videoclip è molto affascinante. Eletto dall’emittente radiotelevisiva SRF come rappresentante svizzero all’Eurovision Song Contest di Malmö, Nemo ha presentato il suo brano lo scorso 19 febbraio. “The Code” parla del percorso intimo di una persona, la quale non si identifica né in un uomo né in una donna.
“The Code” è un brano che parla del percorso intimo di una persona e della ricerca della propria identità
“Benvenuti allo spettacolo, fatelo sapere a tutti, ho finito di giocare, mi libero dalle catene. Fareste meglio ad allacciarvi le cinture, questa è la mia bohème, bevila tutta, amico mio, questa storia è la mia verità”. Il significato del testo della canzone è quello della ricerca della propria identità, attraverso una percorso difficile e intricato, ma libero.
Inoltre, il brano cerca di creare un ponte fra culture e generazioni. “È identità del genere fluido” lo descrive così l’autore, il quale si fa rappresentante della comunità LGBTQIA+. “Ho fatto su e giù per l’inferno per rimettermi in carreggiata, ho decifrato il codice, ora ho trovato il paradiso, lasciate che vi racconti una favola sulla vita”.
Il codice che il protagonista decodifica è quello del suo orientamento sessuale, ma una volta affrontato l’inferno, ossia il giudizio degli altri, con numerose critiche, alla fine raggiunge il paradiso, ossia la pace dei sensi. “The Code” si palesa come esempio per tutti gli ascoltatori, un brano fortemente personale e decisamente attuale, così come quello della Polonia con “The Tower”, un pop elettronico anni ’80 che sfrutta la metafora degli scacchi per parlare di se stessi.