Nonostante siano passati 25 anni dalla sua scomparsa gli aneddoti e i ricordi su Fabrizio De Andrè emergono sempre con grande costanza, l’ultimo della serie riguarda cosa faceva al terminava di ogni concerto
L’11 gennaio del 2024 saranno 25 anni che il grande Fabrizio Faber De Andrè ha lasciato questa Terra. Un quarto di secolo. Un tempo incredibile a contarlo, cinque generazioni. Un mondo che è totalmente cambiato sotto i nostri occhi. L’artista di Genova se n’è andato in una fredda mattina di inverno, “Ninetta Bella dritto all’inferno avrei preferito andarci d’inverno” cantava. E anche in questo caso ha centrato l’obiettivo. De Andrè muore a 59 anni dopo una breve ma crudele malattia.
Nel luglio del 1998 parte per l’amatissimo Tour con la PFM, la Premiata Forneria Marconi e tutti i figli al seguito ma il tour viene interrotto per il sopraggiungere del cancro. Un cancro che in meno di quattro mesi lo conduce al decesso. Vasta e intensa la commozione che attraversa tutta Italia in quel gennaio di 25 anni fa. La sensazione netta e chiara che con la morte di Fabrizio De Andrè, peraltro a distanza di tre mesi da quella di Lucio Battisti, la musica italiana perde la sua Anima. La sua Sostanza.
La sorprendente chiosa del concerto di Fabrizio De Andrè
Per fortuna non è stato cosi. La musica italiana da quel drammatico 1998-1999 è stata in grado di sopravvivere a sé stessa, di rinnovarsi di mettere in campo nuovi generi, nuovi protagonisti. E di aggiornare il livello dei protagonisti storici alcuni dei quali ancora oggi la fanno grande in Europa e nel Mondo. Passando, quasi senza soluzione di continuità dai vecchi vinili alle tracce su Spotify. E a dare corpo a tutto questo hanno ovviamente contribuito anche il tramandare intenso e costante della conoscenza musicale dei personaggi come De Andrè e degli aneddoti e i racconti che li riguardano. Quelli su Faber peraltro arrivano con grande costanza.
L’ultimo dei quali, emerso in questi giorni e conosciuto solo da chi lo ha vissuto in prima persona, riguarda gli ultimi concerti del suo Tour quello iniziato il 24 luglio 1998 e terminato il 24 agosto dello stesso. In quel tour De Andrè alla fine di ogni concerto aveva il vezzo e il piacere di intrattenersi con alcuni spettatori. Con alcuni perfino fino a notte fonda. “Ci sono persone che hanno fatto molti chilometri per sentirmi cantare – amava ripetere – Mi sembra il minimo passare qualche ora con loro”. In realtà De Andrè ha sempre avuto il piacere di intrattenersi con chi lo era venuto ad ascoltare ma negli ultimi anni il piacere di confrontarsi direttamente con il pubblico era aumentato a dismisura. Un esempio pratico concreto e diretto della sua grande, immensa ed inestimabile cifra umana.