Il Volo, ricordate la volta in cui i tre artisti dissero di no al presidente degli Stati Uniti Donald Trump? Come andò davvero col numero uno della Casa Blanca.
Dire “no” ad uno degli uomini più potenti al mondo. Nella carriera dei tre artisti de Il Volo è accaduto anche questo. Del resto, il fatto che Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto fossero stati contattati da niente meno che dall’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump è indice del successo di cui i tenori godono non solo in Italia, ma anche all’estero.
Voci iconiche, le loro, che durante l’ultimo Festival di Sanremo si sono unite in maniera sublime per intonare il brano “Capolavoro” (qui per scoprirne testo e significato). E che si sono sollevate duramente nel momento in cui, su tutti i giornali, è iniziata a circolare la voce del presunto scioglimento della band.
Un trio, insomma, che non ha la benché minima intenzione di separarsi. E che si è mostrato unitissimo persino quando si è trattato di rifiutare l’invito fatto recapitare dal numero uno della Casa Blanca. All’epoca, come spiegò Il Volo, a far propendere per una simile decisione furono ragioni che, con la musica, hanno ben poco a che vedere.
Il Volo dice “no” a Donald Trump: “Abbiamo rifiutato per questo motivo”
Durante lo scorso Festival di Sanremo hanno celebrato assieme ai fan che li seguono i 15 anni di carriera. Una carriera incominciata da giovanissimi sul palcoscenico di “Ti lascio una canzone”. E che, con il trascorrere del tempo, li ha portati ad esibirsi direttamente dalle “vetrine” più importanti del pianeta. Fatta eccezione per una.
Quando, nel 2017, il neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump chiese a Il Volo di esibirsi in occasione della cerimonia di insediamento, il leader dei repubblicani si sentì rifilare un secco “no”. Barone, Ginoble e Boschetto, all’epoca, furono concordi nel non accettare l’invito fatto pervenire dal presidente Usa.
Il motivo lo avrebbero spiegato di lì a breve ai microfoni dei giornali italiani. “La musica non c’entra nulla con la politica – puntualizzarono i tre, senza mostrare il benché minimo cenno di ripensamento o esitazione -. Non avremmo mai potuto cantare per una persona con cui non condividiamo quasi niente“.
Il Volo rifiuta l’invito di Donald Trump: “Xenofobo e razzista. Non avremmo mai potuto accettare”
Non contenti della giustificazione addotta, Barone, Boschetto e Ginoble non mancarono di approfondire le ragioni per le quali un simile scenario – esibirsi alla cerimonia di insediamento di Donald Trump – non si sarebbe mai verificato.
Queste le parole con cui, all’epoca, i tenori descrissero il numero uno della Casa Blanca: “Ha basato la sua ascesa politica sul populismo, oltre che su atteggiamenti xenofobi e razzisti“.
Un rifiuto, d’altra parte, che non sarebbe potuto passare inosservato. Quante volte capita che una band italiana, richiesta da niente meno che dal presidente degli Stati Uniti in persona, declini l’invito? Eppure, all’epoca, la stragrande maggioranza dei fan non tardò ad appoggiare la decisione della band.