Di nuovo nel mirino i Maneskin, la band che continua a spopolare in tutto il mondo finisce nel mirino di un noto rapper italiano.
Dopo le critiche di Riccardo Muti che hanno scosso i fan dei Maneskin, ora arriva un’altra figura di peso musicale, anche se di tutt’altro mondo: un rapper italiano. Il successo del gruppo rock è diventato tale da finire nelle bocche di tutti, come uno tsunami, conquistano stadi e live senza sosta. Un successo che mette paura, o forse le critiche sono veramente fondate? Il prezzo del successo è anche questo, quello di finire tra le corde vocali di tutti senza poterlo controllare.
I Maneskin continuano la loro conquista musicale, e che piaccia il loro modo di fare musica o meno, è indubbio che hanno conquistato numeri di valore, sia negli stadi che nelle riproduzioni visibili su Spotify. Gruppo di romani, oggi gira il mondo dopo essersi classificati secondi nel 2017 nell’undicesima edizione di X Factor. Proprio da un giudice di un programma molto simile arrivano le critiche, ironia di un fattore comune che non è il fattore x, ma l’essere stati presenti, per motivi diversi, ad un talent show.
Di chi parliamo? Parliamo di Gue Pequeno, il rapper italiano che dal 1996 segna il panorama musicale rap italiano in maniera determinante, ma che negli ultimi anni ha perso molti colpi. Dopo aver sciolto e ripreso i Club Dogo, un gruppo che ha fatto la storia del rap con i primi suoi album, si è lanciato anche come coach di The Voice, nel tentativo di darsi una nuova immagine che non è mai decollata allo stesso livello originario. E siamo arrivati oggi alle critiche, dure, pesanti, invidiose per molti fan dei Maneskin.
“I Maneskin non vendono dischi in Italia, a nessuno frega niente di loro. Faranno anche sold out degli show, ma non vendono dischi” sottolinea il rapper che continua riferendosi alla band “Non lo so chi li ascolta. Ma qualcuno in qualche modo lo fa, perché fatto tutto esaurito ai concerti. Apro i social e vedo Angelina Jolie e la figlia al loro concerto” Sottolinea con una punta di rabbia che prosegue nel commento “Mi pare siano arrivati al sold out anche a New York al Madison Square Garden. Ma cantano in inglese musica rock, immagina un rapper italiano che rappa in inglese, quella sarebbe proprio un’altra storia“.
Il rapper conclude così, in maniera molto dura, sul gruppo musicale rock che sta spopolando nel mondo. Per quanto le critiche possano essere giudicate come una forma di invidia, anche nelle sue argomentazioni Gue Pequeno va contro di sé. Affermare che non vendano dischi ma facciano continuamente sold out dimostra proprio dove sia la loro forza. Forse è proprio nella spettacolarità dei loro concerti, direi che è una risposta molto semplice, come lo è stato per tanti gruppi e musicisti che nelle loro scene sul palco hanno segnato la storia della loro musica. Un esempio? 1967, Astoria di Londra, Jimi Hendrix da fuoco per la prima volta alla sua stratocaster nel mezzo del concerto.
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