Jalisse esclusi per la 27esima volta dal Festival di Sanremo, la loro sembra una maledizione, ma il duo la prende con filosofia.
Ebbene, anche quest’anno il direttore artistico di Sanremo, in questo caso Amadeus, ha detto no a un brano dei Jalisse. Amadeus, così come tutti coloro che lo hanno preceduto alla conduzione del Festival, hanno rifiutato un brano proposto dal duo formato da Fabio Ricci e Alessandra Drusian. Quello di quest’anno il 27esimo rifiuto, un record che sembra più che altro una maledizione.
Eppure, nonostante la collezione di “no”, i Jalisse la prendono con filosofia, postando una foto sul loro profilo Facebook, nella quale appaiono sorridenti. La didascalia che accompagna la foto, recita: “27 no! Cadi dalla bici, ti sbucci il ginocchio, ti rialzi togliendo la polvere e riparti”. Insomma, i due non intendono mollare, e magari il prossimo anno ci riproveranno.
La reazione dei Jalisse di fronte al 27esimo rifiuto: esclusi ancora una volta da Sanremo
I Jalisse esclusi per l’ennesima volta dalla lista dei Big che si scontreranno sul prestigioso palco dell’Ariston. Il nuovo brano non ha convinto Amadeus. Nonostante l’estensione della lista dei cantanti, arrivati fino a 30, non c’è stato nulla da fare per Fabio e Alessandra. I Jalisse ci speravano, specie dopo la partecipazione all’Arena Suzuki, evento musicale organizzato dallo stesso Amadeus, e invece niente.
Sono trascorsi 26 anni da quando vinsero Sanremo con il brano “Fiumi di Parole”, da lì, i due non hanno più messo piede sul palco dell’Ariston. Ciò ha dell’incredibile, perché di canzoni di buona fattura i Jalisse ne hanno composte, e non si capisce un tale accanimento. Nemmeno la partecipazione, l’estate scorsa, al reality “L’Isola dei Famosi”, gli ha dato una spinta.
Speravano di ricalcare i passi dei Cugini di Campagna, i quali, dopo la partecipazione al reality, avevano rilanciato la loro carriera, tornando a Sanremo. Per i Jalisse, invece, non è accaduto. Un mese fa, nella trasmissione “La volta buona”, condotta da Caterina Balivo, Fabio e Alessandra avevano parlato di un progetto forte, che avrebbe destato l’interesse di Amadeus.
La speranza di partecipare al Festival ora si è infranta
Inoltre, in quell’occasione, avevano aggiunto che “Se non sarà questa la volta buona ne troveremo delle altre, non ci arrendiamo mai”. E la Balivo aveva rincarato la dose, rivolgendosi ad Amadeus “Senti, Ama, facciamo che sia questa la volta buona”. I Jalisse sono tenaci, e prendono la delusione con filosofia, pronti a rialzarsi in piedi, ma di certo, c’è qualcosa che non va.
27 rifiuti sono tanti, troppi, soprattutto per un gruppo che Sanremo lo ha vinto. E non è certo una questione di qualità delle canzoni, perché la qualità, a Sanremo, conta meno di niente, visti i brani che siamo costretti ad ascoltare ogni anno.
Qualità della musica più che mediocre, su 30 brani, ogni anno, se ne salvano una manciata, forse 3 o 4 in tutto, gli altri andrebbero gettati nel dimenticatoio e mai più riesumati. Senza contare personaggi al limite del ridicolo, grotteschi, che con Sanremo non c’entrano nulla, e che sarebbero forse più adatti a esibirsi per qualche sagra di paese.
Infine, c’è la cricca della De Filippi (quest’anno sono in 8), da sfidare, la quale ha sicuramente una preferenziale, che ogni anno invia sul palco ragazzini “famosi” tra le ragazzine di 12 anni, i quali vivono nella gloria sei mesi, per poi (giustamente) essere dimenticati. Funziona così, e non c’è niente di buono in tutto ciò. La musica, a Sanremo, è passata in sordina da ormai tanti anni.