Joe Jackson: è uscito il nuovo album del maestro della new wave

È appena uscito il nuovo album del grande Joe Jackson, autore eterogeneo che, in carriera, ha suonato di tutto: scopriamo i dischi più belli.

Joe Jackson seduto al pianoforte
Joe Jackson seduto al pianoforte (Blueshouse.it)

Il 24 novembre è uscito “Joe Jakckson presents Max Champion: What a Racket!”, il nuovo album in studio di Joe Jackson, disco che esce a sorpresa, tramite un semplice annuncio sui canali social dell’artista. L’opera raccoglie undici tracce e viene anticipato dal singolo “Health and Safety”, nel quale il celebre musicista inglese rende omaggio alla Music Hall, la musica che andava di moda nell’Inghilterra di fine ‘800 e inizi ‘900 e che veniva suonata nei locali.

La Music Hall era musica destinata all’intrattenimento della massa, riversata all’interno del pub, a chiacchierare e a sorseggiare birra. Si trattava di musica percepita come leggera, poco impegnata, composta solo per divertire il pubblico, da lasciare in sottofondo. Un genere che intratteneva nobili e poveracci, gentildonne e prostitute.

Joe Jackson omaggia la musica britannica di fine ‘800 nel nuovo album

La copertina del nuovo album di Jackson
La copertina del nuovo album di Jackson (Blueshouse.it)

Tutta la società inglese accorreva nei pub per godere della Music Hall, genere che, tra l’altro, poteva presentare sul palco anche giochi di magia e personaggi del circo, come acrobati, nani, ventriloqui. Canzoni divertenti e satiriche, in certi casi addirittura oscene e volgari, perfette per descrivere le grandi contraddizioni della società vittoriana ed edoardiana.

La Music Hall venne accantonata con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando la musica americana, in particolare, il blues, il jazz e la musica rurale, approdarono in Europa. Uno dei principali interpreti della Music Hall dell’epoca era un certo Max Champion, personaggio misterioso del quale, come sottolinea Jackson, “si sa ben poco di lui, tranne che fosse nato nel 1882 in un quartiere est di Londra”.

Dopo la guerra, le sue canzoni svanirono nel nulla, almeno fino al 2014, quando alcuni suoi spartiti non riemersero da chissà dove. Ora, Joe Jackson rende omaggio a questo storico musicista attraverso undici brani, suonati con un’orchestra di 12 elementi.Un ottimo lavoro che arricchisce lo spettro dei generi suonati da Jackson nel corso della carriera: pub rock, swing, pop, rock, colonne sonore, sinfonie, e molto altro ancora.

I dischi chiave di Jackson in una discografia ampia e di grande valore

La sua discografia è ampia ed eterogenea, lontano dal gusto imperante della massa e allergica alle mode, ma cerchiamo di riscoprire i suoi dischi più belli e importanti. Un album chiave è sicuramente “Look Sharp!”, pubblicato nel 1979, dalla copertina che mette in mostra solo un paio di scarpe bianche. Il disco è un rock n’ roll tagliente, figlio del punk, sarcastico e umoristico, ma dalle influenze in certi punti reggae, in altri jazz.

“Il pezzo “Got the Time” è talmente veloce e sprezzante che sarà coverizzato dagli Anthrax, una delle thrash metal  band più grandi di sempre. “Night and Day” esce nel 1982, album dedicato a New York e alle sue atmosfere. Joe Jackson celebra la vita notturna di New York, con le vetrine sempre illuminate, i suoni romantici del pianoforte e le strade affollate. Un capolavoro.

Ne 1984 arriva “Body and Soul”, nel quale il musicista cambia ancora pelle. Sin dalla copertina si intuisce la svolta jazz e funk. Mentre, nel 1989 è la volta di “Blaze of Glory”, album ambizioso non capito dal pubblico, ma che abbraccia tanti stili sperimentali.

10 anni dopo, nel 1999 torna con “Shymphony n.1” disco di ballate notturne e orchestrali, con contaminazioni jazz e latin. Nel 2008 esce “Rain”, album dedicato alla pioggia, dedicato al tempo uggioso di Londra, ma anche ai momenti più cupi di New York, e infine concepito a Berlino, dove Joe si  trasferito, si tratta di un album autunnale e malinconico.

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