Forse non tutti sanno che la prima canzone italiana è nata a Napoli, ma qual è? La risposta vi sorprenderà ma la conoscete tutti.
ll mondo della musica è qualcosa che non si può manovrare o seguire con la mente perché solo le emozioni sono capaci di far accogliere ogni sfaccettatura. Chi pensa di andare razionalmente tra una nota e l’altra sbaglia di grosso, lo sanno bene i musicisti che si lasciano sopraffare dalle emozioni che la vita gli offre per coglierne il meglio e comporre della buona musica.
Lo sa bene ad esempio Taylor Swift, l’artista diventata di recente miliardaria ha fatto degli insuccessi della sua vita amorosa la sua fortuna, una forma di resilienza a tanti zeri. Ma adesso battuta a parte, fare musica è un atto straordinario e può segnare un incredibile punto di rottura col passato, così come quello che accadde a Napoli tantissimi anni fa.
A Napoli la prima canzone italiana, famosissima ancora oggi
Con Enrico Cossovich e Teodoro Cottrau nasce infatti la canzone italiana, sono loro che originano a Napoli la prima canzone in lingua nazionale: Santa Lucia. In realtà la composizione risale al 1848, prima ancora che ci sia l‘Unità d’Italia. Ma basta scorrere sul testo per rendersi conto di come sia un italiano letterario che si avvicina molto alla lingua che poi verrà parlata.
Lo stile è una commistione tra melodia popolare, quindi genere villanella e serenata da una parte e tradizione musicale colta dall’altra, un mix che darà origine a qualcosa di unico e particolare. Ci sarà qualcosa di simile solo qualche decennio dopo, ci si riferisce all’Addio a Napoli sempre di Teodoro Cottrau ma passerà del tempo prima che si possa effettivamente parlare di lingua italiana e riconoscerle il posto che merita.
Napoli, epicentro della musica
Prima che accadesse tutto questo, la musica era comandata assolutamente dalla canzone napoletana. Napoli, alla fine del secolo scorso era la città principale del regno, fulcro delle attività culturali. La musica in dialetto era fonte attrattiva per i turisti che la ascoltavano con assoluta meraviglia ed ogni pretesto era utile per proporla, persino nelle feste religiose. A Napoli, le ‘copielle’ di successo superavano le centinaia di migliaia di copie, così facendo prendeva strada la musica d’autore, che sostituiva quella popolare avuto sino a quel momento.