“Lambada” il brano uscito a giugno di Paola&Chiara e dei Bomdabash cavalca il tormentone estivo, ritmo calzante e latino con un testo già noto.
Parliamo di un tormentone estivo, sì, perché questo è questo brano. Torniamo a Ragionare su brani che escono a ridosso dell’estate per diventare quei tormentoni che suonano lungo le spiagge o i locali notturni estivi. Ritmo calzante, reggaeton classico, che unisce il ritmo cadenzato, con una sensuale ricerca di movimenti, con testi comuni e molto semplici da costruire. Di questo parliamo, del pezzo dei Boomdabash e di Paola&Chiara, “Lambada“. Un richiamo molto diretto ad uno stile di ballo brasiliano di una omonima canzone, a dimostrazione delle proprie intenzioni.
Perché chiamarli tormentoni estivi? Iniziamo da qui, prima di andare ad analizzare il pezzo. Si definiscono tali quando il pezzo è costruito specificatamente affinché, durante il periodo estivo, giri, a livello commerciale, radio, locali e ambienti estivi. Un tormentone viene caratterizzato da musicalità molto comune e fruibile. Parliamo di un ritmo cadenzato, che permette di essere ballato e di giocare su quella sicurezza ritmica che viene determinata dal reggaeton, Facile da ballare, da costruire e su cui cantare. Un impegno musicale minimo per una massima riuscita economica del pezzo.
Anche portando l’attenzione sul testo le linee del brano rimangono molto comuni. Richiami continui all’estate, quindi al caldo, il mare, la “spensieratezza” che un periodo estivo più giovanile (e non) permette, incastrato insieme ad un insieme di strofe malinconiche. Una malinconia che è presente anche in questo brano, facile da costituire in una formazione più melodica, spesso in ritornelli o in stacchi musicali di cambio. Ovviamente niente che possa peggiorare l’umore, ma che sappia equilibrarsi fra la leggerezza dell’estate e la pesantezza di un inverno finito e uno che sta per arrivare
In questo contesto il tormentone invade, inonda le radio e i locali notturni per una intera estate, calendarizzando il periodo. Questo perché se il tormentone gioca le sue carte nel modo giusto, l’estate dell’anno di riferimento si riconoscerà al brano che “ti ricordi quanto lo mandavano?” concludendo con “ma che fine ha fatto?”
In questo il tormentone “Lambada” rientra esattamente nei canoni che vengono richiesti per rientrare nel panorama “Tormentoni“, già ben visibile nel testo. Nel lato più malinconico e melodico come “Siamo qua con il fuoco negli occhi, aspettando le luci al mattino. Come si sta? Tra paura e delirio fanfare nella notte che se ne va, tra le note di una lambada. Che sapore ha? La stessa storia di un’estate fa”, passando per i pezzi più ritmici, forse, anche deboli nel significato, di una descrizione estiva “Shallo come Pumba, fumo questa giungla, originale rumba (eh-eh). Solo in mezzo al nulla, il mare che mi culla, è blu come la spunta (eh-eh). Un movimento, giù come quando vieni in Salento, fiero delle radici che ho dentro, lo riconosci già dall’accento”
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