Lì, dove è nato il blues: cosa vedere a Clarksdale, cittadina del Mississippi

La nascita del blues lungo le sponde del Mississippi ha un punto di origine, Clarksdale, cittadina dello Stato del Mississippi.

Uno dei locali di Clarksdale
Uno dei locali di Clarksdale (Blueshouse.it)

Nel cuore dello Stato del Mississippi, lungo le sponde dell’omonimo fiume, nasce la cittadina di Clarksdale, nella contea di Coahoma. Questo luogo è circondando da infinite leggende, e reca in sé un’anima quasi mitologica. Una delle leggende che si sente raccontare più spesso è quella riguardante il musicista Robert Johnson e il suo misterioso patto con il diavolo.

All’incrocio tra la U.S. Route 61 e la U.S. Route 49, Johnson vendette l’anima al diavolo per raggiungere il successo. In cambio, però, cedette la sua vita, e poco tempo dopo, il bluesman più importante della storia morì, appena 27enne. Oggi, proprio in questo incrocio, si trova un monumento che lo commemora, composto da tre chitarre di colore blu, disposte su un alto palo di acciaio.

Visitare la cittadina di Clarksdale è un’esperienza unica per tutti gli amanti del blues

Il monumento dedicato a Robert Johnson
Il monumento dedicato a Robert Johnson (Blueshouse.it)

Clarksdale rappresenta non solo la nascita del blues, ma la sua affermazione nel mondo. Poco distante dalla cittadina, si riescono ancora oggi a vedere i campi di cotone, nei quali migliaia di afroamericani hanno sputato sangue, dove migliaia di afroamericani hanno intonato canti spirituali, lodi a Dio e alla famiglia, e al sacrificio del lavoro.

Qui, si respira ancora la musica di quel tempo lontano, si palpa la sua magia lungo le strade. I muri delle abitazioni ne sono intrise. Si percepisce anche un certo senso di tristezza e di paura, sentimenti degli schiavi africani portati in America nella metà dell’800. Clarksdale non è una cittadina turistica, anzi, tutto sembra immobile, paralizzato, fermo nel passato.

Il centro urbano è povero, con pochi negozi, le attività commerciali abbandonate, che la fanno sembrare una città abbandonata. Eppure, nonostante la discrezione dei cittadini e delle attività pubbliche, i pochi locali presenti propongono, ogni sera, un concerto live. Tutti tributano la tradizione del Delta blues, perché qui il blues è ancora vivo.

Cosa vedere nella città dove è nato il blues

Passando per Clarksdale, tappa obbligatoria è rappresentata dal Delta Blues Museum, mentre si consiglia di pernottare al Riverside Hotel, anche questa struttura protagonista della storia del blues, avendo ospitato centinaia di bluesmen. Attraversando praterie e i campi di cotone, percorrendo la highway 61, la stessa citata da Bob Dylan, si arriva in città.

A poco meno di due ore da Memphis, altro luogo simbolo del blues, (ricordate Evlis?), la città vive sonnecchiando, rappresentando uno spaccato della provincia americana, quella povera, lenta, nella quale il razzismo è ancora radicato. L’ingresso alla città è caratterizzato dal monumento dedicato a Robert Johnson, dove due strade si incrociano.

Seguendo la musica dei bluesmen

Lo stesso Johnson, in una sua canzone, “Cross Road Bues”, racconta cosa simboleggia questo incrocio per un nero raccoglitore di cotone. Nel museo, poco distante, è possibile ammirare gli strumenti musicali utilizzati all’epoca, i vestiti indossati dai grandi bluesmen, osservare dischi, documenti, cimeli, che raccontano la storia di questo genere, evocando i giganti che hanno reso immortale il blues.

Se, durante il giorno, le strade di Clarksdale sono semi-deserte, e i negozi recano ancora le insegne di un’epoca lontana, di sera la città torna in vita, proponendo tanti locali musicali, dove si aggirano musicisti squattrinati e gente desiderosa di ascoltare buona musica.

Il programma dei concerti live della settimana è sempre molto fitto. Il locale Ground Zero Blues Club è di proprietà dell’attore hollywoodiano Morgan Freeman. Dormire al Riverside Hotel è un’esperienza fantastica, l’aria è fatiscente, ma le camere sono comode e pulite.

Impostazioni privacy