I Maneskin vengono attaccati da un collega, un famoso rapper italiano senza peli sulla lingua dichiara: “Non so chi li ascolta, non vendono dischi”.
Complice la vittoria a Sanremo nel 2021, i Maneskin non si sono mai piu’ fermati. La hit “Zitti e Buoni” con cui hanno vinto quell’edizione del Festival della Canzone Italiana, ha permesso loro di fare doppietta mesi dopo a maggio quando hanno vinto altresì la competizione canora piu’ famosa e seguita al mondo: l’Eurovision Song Contest. Erano tutti pazzi di loro, il loro rock italiano aveva conquistato proprio tutti.
Una gratificazione per l’intero paese, soprattutto perché il pezzo in lingua rigorosamente italiana veniva cantato da tutti. Da quel momento per i Maneskin traguardi e successi, la loro tendenza da sempre internazionale li ha aiutati per proiettarsi nel panorama musicale americano. E’ proprio qui che hanno riscosso ulteriori premi e fatto collaborazioni di livello elevatissimo, come la hit “Gossip”, insieme al chitarrista Tom Morello.
Maneskin attaccati dal rapper italiano, cosa succede?
Se da una parte sono stati citati i Maneskin, il gruppo rock italiano del momento, dall’altra c’è lui Guè Pequeno, apprezzatissimo rapper soprattutto dalle nuovissime generazioni. Qual è il collegamento tra questi due artisti, c’è aria di collaborazione? Assolutamente no. Guè ha parlato dei Maneskin nel corso di un’intervista rilasciata completamente in lingua inglese dove ha destato non poche perplessità circa il successo dei colleghi.
“Faranno anche i sold out degli show, ma non vendono i dischi. Non lo so chi li ascolta. Ma qualcuno in quale modo lo fa, perché fanno il tutto esaurito negli stadi” esordisce così Guè per poi completare il suo concetto, affermando come aprendo poi i canali social vede che persino Angelina Jolie con la figlia sia andata ad un loro concerto, un successo incredibile. Per non parlare della loro ultima esperienza al Madison Square Garden a New York che ha registrato il tutto esaurito.
Questione di genere musicale
A quanto pare secondo il rapper questo successo da sold out può derivare altresì dal genere che la band romana propone. Il loro è un rock cantato in inglese che funziona, a differenza del rap che lo vedrebbe di difficile attuazione. “Immagina invece un rapper italiano che rappa in inglese. Quella sarebbe proprio un’altra storia”, dichiara Guè. Alla domanda se avesse mai provato a farlo, Pequeno ammette di sì, ma precisa solo per gioco.