Se si pensa a Michael Jackson di certo non si pensa al blues, eppure il re del pop ha sfornato pezzi di questo genere davvero incredibili.
Parlare di Michael Jackson vuol dire parlare di una leggenda della musica. Definito incondizionatamente il re del pop, Jackson è stata una figura di spicco nel panorama musicale mondiale le cui influenze, su alcuni artisti, si possono sentire ancora oggi che sono passati 15 anni dalla sua scomparsa.
Come lascia bene intuire il soprannome che da sempre lo accompagna, Michael Jackson non è certo sinonimo di bluesman; la sua carriera, fin dagli esordi con i fratelli nei Jackson Five, è costellata da una serie di successi che l’hanno definitivamente legato al mondo del pop. Ma il cantante era uno sperimentatore e nella sua carriera ha sperimentato anche altri generi.
Non di rado si trovano, infatti, nei suoi album brani dallo stile soul, funk e sì anche rhythmn and blues.
Michael Jackson e il blues, quelle note arrivate nella carriera adulta
Paradossalmente per quanto non si associa Michael Jackson al blues, alcuni dei brani che l’hanno reso leggenda sono proprio quelli della produzione rhythmn and blues e soul a cui si accennava prima.
Si tratta di brani che arrivano soprattutto nell’età adulta, lavori che sono arrivati ad ottenere diversi dischi di platino e che l’hanno messo tra le prime posizioni nelle classifiche di mezzo mondo. L’esempio più lampante è forse Billie Jean, brano estratto da Thriller il suo lavoro più famoso nonché l’album più venduto della storia.
Qui Jackson mette in mostra le sue vocalità R&B tant’è che gli valse nel 1984 anche il Grammy come miglior voce R&B maschile.
Don’t stop til you get enoght con i suoi falsetti è diventato un esempio dell’utilizzo di questa tecnica vocale proprio nell’R&B. Il brano dà ufficialmente inizio alla carriera da solista di Jackson ed ebbe una grande risonanza in tutto il mondo, tant’è che anche in questo caso si porta a casa due Grammy uno per la miglior interpretazione vocale R&B e l’altra per il miglior singolo Soul/R&B.
Ma questi non sono ovviamente gli unici esempi. La vocalità di Michael Jackson ha sempre unito l’espressione soul e rhythmn and blues alla musica pop. Lo aveva già dimostrato nel periodo di lavoro con i fratelli; in Mama’s Pearl mette in chiaro la sua voce rispetto agli altri Jackson dimostrando una vocalità R&B che si può definire pazzesca per qualsiasi cantante, figuriamo un giovanissimo pre-teenager che inizia a la carriera.
Il vero blues (e jazz) di Michael Jackson che non abbiamo conosciuto
La vera anima blues di Jackson non abbiamo fatta in tempo a conoscerla però. La sua prematura scomparsa, a 50 anni, ha privato il mondo di quella che potremmo definire una nuova era nella vita artistica del cantante. Nel 2012, a 3 anni dalla sua scomparsa, esce I’m so blue un brano totalmente scritto e arrangiato da Jackson che ha sonorità blues e jazz.
In realtà, l’incisione risale all’85-87 quando stava registrando l’album Bad, ma alla fine Jackson decise di scartarla perché le sonorità del brano erano totalmente differenti rispetto alle altre canzoni dell’album. In ritmo però c’era e chissà se oggi non potremmo parlare di un album completamente blues a sua firma.