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Musica

Pavarotti, assurdo quando scoprirono che non sapeva leggere la musica: come andarono realmente le cose

Published by
Antonella Panza

Luciano Pavarotti, davvero assurdo quando scoprirono che non sapeva leggere la musica: come andarono realmente le cose

Luciano Pavarotti non sapeva leggere la musica – blueshouse.it

Non abbiamo il minimo dubbio sul fatto che Luciano Pavarotti sia stato uno dei cantanti più amati del più amati non solo del panorama musicale italiano, ma proprio di quello mondiale. Infatti nel corso della sua carriera ha avuto modo di incantare tutti non solo con la sua musica, ma con la sua voce che sembrava sfidare davvero le leggi del suono. Proprio per questa ragione, Luciano ha lasciato un vuoto davvero incolmabile quando è scomparso qualche anno fa, ma artisti come lui sono davvero immortali, considerato che con la loro arte sono riusciti a lasciare il segno. Lui, in modo particolare, ha saputo fare davvero bene il suo lavoro, riuscendo a diventare la leggenda che noi oggi tutti conosciamo e ricordiamo con stima.

Di lui sappiamo che era un talento incredibile, certo, ma ci sono tante altre cose che sono rimaste segrete e impolverate che sono cominciate a saltare fuori solo negli ultimi anni. E, proprio di recente, è stato raccontato un aneddoto davvero molto simpatico sul suo conto. Qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato, considerato che un artista come lui lo abbiamo sempre considerato praticamente “onnipotente”.

Luciano Pavarotti: la scoperta sorprendente sul tenore

Luciano Pavarotti non sapeva leggere la musica – blueshouse.it

Luciano Pavarotti dapprima imprecò, e sembrò davvero uno dei suoi do di petto, col quel timbro che stordiva nello squillo. Stritolò il fazzoletto bianco che portava sempre con sé come un amuleto. Lo guardai e pensai, adesso questo genio di modenese ruspante grande e grosso mi fa fuori. Ero nel suo camerino. Lui improvvisamente ebbe un lampo, si trasfigurò e mormorò, «ma sì, dài avvicinati che ti racconto questo segreto…. A parlare è stato Leone Magiera, che ha compiuto 90 anni da poco e con cui Pavarotti ha fatto davvero tantissimi concerti, dal momento in cui Leone suonava il pianoforte per lui. “Niente spartiti, nella musica mi aiuto con foglietti e quadernoni. Io non leggo la musica“.

Molti utenti sui social hanno un parere ben preciso su questa faccenda, ad esempio uno in particolare ha fatto notare che: “L’altra parte della notizia è che si trattava di un talento talmente unico, da poter emergere nonostante queste lacune. Lacune che comunque per Pavarotti costituivano un peso, un cruccio, non certo un vanto“. Ma poi c’è chi pensa anche che: “Era una cosa che si sapeva e cioè che era un “orecchista” e del resto le sue difficoltà oggettive con il solfeggio ( aveva un eccezionale maestro spartitista e sempre lo stesso con il quale preparava ruoli e concerti e del quale si fidava ciecamente) lo confermerebbero, ma è stato un tale fenomeno vocale che gli si perdona anche questo“.

Il segreto di Pavarotti rimasto segreto a lungo

Infatti c’è da dire che ci sono tante persone che non sanno leggere la musica, ma probabilmente la cosa più rara è saperla ascoltare, e questo è un talento che Pavarotti sicuramente possedeva. Chi riesce a mettere le mani su uno strumento e capire perfettamente come si suona un brano che ha ascoltato, dev’essere davvero orgoglioso di se stesso perché questo è qualcosa che non tutti sono in grado di fare. Dunque, anche se non sapeva leggere la musica, di certo non è stato uno sprovveduto, anzi. Altrimenti non si spiegherebbe questo suo successo mondiale.

Comunque sia si tratta di un segreto rimasto celato a lungo, che Leone ha custodito con estrema cura. Proprio perché non aveva alcuna intenzione di profanare il ricordo di un grande artista, considerato che tante persone avrebbero potuto interpretare questa sua lacuna come un qualcosa di grave, cosa che, sottolineiamo, non è assolutamente. D’altronde Pavarotti era un cantante, non era di certo un musicista. Certo, leggere la musica può essere davvero molto utile in determinati casi, ma lui ha dimostrato che quando si è dei talenti, alcune cose possono essere davvero superflue. Leone ricorda con estremo affetto gli anni trascorsi accanto a Pavarotti, a conoscere lui come persona oltre che come artista. Dei momenti che custodirà con sé fino al suo ultimo respiro, e che hanno davvero segnato la sua vita in qualche modo.

Antonella Panza

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