Ascoltare musica: un rito antico e un’abitudine sociale di grande valore che costituiscono il fondamento della nostra società.
Spiegare cosa ci porti ad ascoltare la musica non è semplice, anzi, è un tema molto complesso che abbraccia tantissime esperienze. Sicuramente è un’esigenza molto naturale che parte da ben prima della creazione della “musica” nel senso moderno, e si affaccia nell’idea e creazione del suono. Parliamo di essere viventi che interagiscono e comunicano attraverso il suono. Pensare alla lingua e alla forma di comunicazione costituitasi nelle varie società e che ha composta il mondo che conosciamo. Quindi sì, è da lontano che dobbiamo partire, perché la musica è qualcosa di viscerale.
Secondo i dati dell’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), in Italia ascoltiamo, in media, 19,1 ore di musica a settimana. Insomma, è una parte importante delle nostre vite e che non possiamo nascondere. Ma come possiamo collegare la musica in maniera così stretta a noi senza essere un fattore essenziale di sussistenza? Il bisogno è la chiave del nostro ragionamento, il punto cardine che ci permette di comprendere al meglio il suo ruolo. Il bisogno che si costituisce in una forma chimica ma anche e, soprattutto, sociale.
Partiamo, prima di tutto, su un piano chimico che permette la riduzione dello stress: la produzione di endorfina. La sostanza chimica, comunemente conosciuta per stimolare il buon umore, viene prodotta durante l’ascolto musicale. La musica, quindi, oltre ad avere un ruolo sull’umore, permette di esprimerci emotivamente e riuscire a lasciar trasparire le proprie emozioni. Un’esigenza comunicativa che costituisce un ruolo essenziale nel rapporto sociale. Non è un caso che la comunicazione parta dal linguaggio sonoro, per noi come per tantissime altre specie.
Bisogno di comunicare, di legare e di identificare. Bisogni umani che sono alla base della formazione del tessuto sociale e costituiscono la comunità. Dal linguaggio e i suoni alla costruzione di narrazioni sonore che lasciano passare messaggi e storie. Una comunicazione che svolge anche un secondo ruolo, l’identificazione. Un gruppo si identifica e costituisce un gruppo attorno al genere, ai testi, al musicista. Identità, un legame sonoro essenziale che permette la definizione di noi stessi in continuità con la comunità.
Questa identificazione che forma la comunità, trasmette e rende chiari i codici culturali che la definiscono. Un insieme di convenzioni e strutture comunicative che ne formano l’insieme. Identità sociale, politica, economica e anche religiosa. Non è un caso, infatti, che nelle funzioni religiose vengono utilizzate attività musicali che accompagnino e creino la funzione. Quindi, perché la musica è così importante nella nostra vita?
Perché risponde ad un bisogno sociale primario che è alla base dell’essere umano: l’identità.
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