Da oltre un decennio il vinile è tornato alla ribalta, così come la ricerca di storici dischi, alcuni dei quali valgono una fortuna.
Da oltre un decennio il vinile è tornato di moda, dopo essere sparito dalle case e dai negozi per circa 20 anni, e fortunatamente, da qualche tempo, sono tornate di moda anche le musicassette. Insomma, anche se il suono del nastro non è eccezionale, è più che altro una questione affettiva, di collezionismo e del dare un valore alla musica, che con l’avvento dello streaming si è disperso.
La musica è formato fisico: musicassetta, vinile, CD. Certo, la musica liquida ha le sue comodità, ma il disco fisico è un’altra cosa, perché significa ascoltare musica come si dovrebbe, significa dare credito agli autori, significa ammirare la copertina, leggere il libretto e “possedere” davvero la musica, quindi metterla sullo scaffale di casa, ammirandola ogni giorno. La musica, per quanto possa essere arte astratta, fatta di suoni, è anche desiderio di possessione.
Alcuni dischi valgono una fortuna: alla ricerca di vinili jazz più ricercati al mondo
In un mercato musicale totalmente disintegrato dallo streaming, che ha causato più danni che vantaggi, massacrando musicisti, etichette discografiche e tutti coloro che lavorano nell’industria musicale, dare valore al formato fisico è essenziale. Tra l’altro, la musica liquida ha portato anche una maggiore disattenzione, un ascolto più superficiale.
Il fisico resta, tanto che le vendite di vinili e CD sono tornate a crescere negli ultimi 3 o 4 anni. Certo, rispetto a solo 15 anni fa, si tratta di briciole, destinate ai collezionisti e ai veri appassionati di musica. Tuttavia, sempre più ragazzi stanno riscoprendo il valore del formato fisico, perciò non tutte le speranze sono perdute.
Per quanto riguarda la musica jazz e blues, ci sono tre dischi eterni, che vendono sempre, le cui prime edizioni sono rare, e dunque sono vendute a cifre altissime. Parliamo di tre classici: “Kind of Blue” di Miles Davis, “Hank Mobley”, il disco omonimo del musicista jazz, e “Me and the Devil Blues” del bluesman Robert Johnson, colui che, secondo la leggenda, aveva fatto un patto col diavolo, in cambio di fama e soldi.
I tre dischi più rari e prestigiosi del jazz e del blues
“Kind of Blues” di Davis è il disco jazz più venduto della storia, forse insieme a “A love supreme” di Coltrane, diventato sin da subito un classico del jazz, nonché un esempio su come suonare jazz. Disco imprescindibile in ogni collezione che si rispetti, l’album è stato pubblicato nel 1959 e rientra tra le opere più diffuse e popolari del musicista americano, insieme a “In a Silent Way” e “Britches Brew”.
“Kind of Blue” è un disco di improvvisazione che ha cambiato la storia della musica, la cui stampa originale oggi si aggira sui 1000 dollari. Altro incredibile disco, dotato anche di grande valore, è l’omonimo di Hank Mobley, uscito nel 1957. Il disco è stato stampato originariamente in poche centinaia di copie, perciò si tratta di un vero tesoro per tutti gli amanti del jazz.
Come si riconosce l’edizione originale? Bisogna osservare la scritta in copertina, che poi era l’indirizzo della casa discografica “New York 23”. Questo album oggi ha un valore base di 5 mila dollari, ma può valere anche di più. Nel 2015, ad esempio, una copia è stata venduta per 11 mila dollari. Il disco “Me and the Devil Blues” di Robert Johnson è leggendario.
Registrato nel 1937, poco prima della morte improvvisa del musicista, e che ha alimentato il suo mito e la leggenda del patto con il diavolo, oggi supera i 10 mila dollari a copia. Possedere tra le mani questi tre gioielli significa avere un tesoro, non solo per quanto riguarda la magica musica contenuta.