Scopriamo le differenze che intercorrono tra rap e trap, spesso generi confusi tra loro: condividono la stessa matrice, ma c’è una grande differenza.
Tanti ascoltatori tendono a confondere o a considerare uguali il rap con la trap, in realtà si tratta di due genere diversi, il secondo discendente del primo. Bisogna considerare che con rap si intende l’hip hop, visto che con la parola “rap” si definisce solo il modo di cantare. Dunque, occorre risalire alle origini dell’hip hop, genere musicale nato nei ghetti degli Stati Uniti.
Negli anni ’80 l’hip hop si sviluppa in tutti gli stati uniti. Tuttavia, c’è una città che dà inizio alla sua diffusione: Atlanta. Atlanta viene definita “Black Mecca”, qui, grazie alla musica blues, che ha originato quasi ogni genere musicale, le università, il Movimento dei diritti civili, si definisce e si sviluppa la cultura afroamericana dell’era moderna.
L’ascesa della trap il tutto il mondo: le differenze con il rap originario
Tra gli anni ’80 e ’90 l’hip hop si trasforma, generando diversi sottogeneri, dal dirty south (OutKast e Googie Mob), al crunk (Lil Jon), arrivando poi alla prima forma di trap (Young Jeezy e T.I.). Nella metropoli americana emerge un senso di comunità raro negli USA. All’alba del nuovo millennio, l’hip hop continua a produrre sottogenere, ma anche ad affrontare una piccola rivoluzione nelle tematiche.
Alcuni rapper, come Big Boi o ATLiens André 3000 prendono le distanze dal cosiddetto gangsta rap per aprirsi maggiormente al pubblico. Il rap entra nelle discoteche, nonché nelle classifiche. I bassi vengono pompati, mescolandosi con il sound dell’Eurodance. Nelle traphouses, i locali malfamati delle periferie di Atlanta, dove si produce e si spaccia droga, nasce la prima forma di trap.
Joung Jeezy e T.I. sono i precursori, ma il termine trap già esiste dalla metà degli anni ’90 e molti rapper, come OutKast, Googie Mob, Cool Breeze, ne fanno utilizzo nei loro testi. Tuttavia, solo nei primi anni 2000, la trap, figlia del rap, assume la sua estetica, distaccandosi dal genere principale. La trap converge i diversi stili e le diverse sonorità del Southern rap (DJ Screw, Three 6 Mafia, UGK).
Dalle traphouses alle classifiche mondiali: il rap seduce generazioni di adolescenti
Le percussioni campionate, con grancasse e rullanti, nella trap prendono il sopravvento, le melodie si fanno ripetitive e ipnotiche, i beat velocissimi e il flow più cadenzato, spesso supportato dall’autotune. Sono i tratti distintivi della trap. Le metriche dei brani trap sono totalmente differenti rispetto a quelle dei brani rap. Uno dei primi album trap veri e propri è considerato “Trap Musik” di T.I., uscito nel 2002.
I testi della trap ricalcano quelli dell’hip hop in generale, ossia emarginazione, spaccio di droghe, soldi, disillusioni, vita di miseria. L’esordio di Young Jeezy, “Let’s Get It”, sdogana ancor di più il nuovo sottogenere, mescolandolo con lo street rap. Infine, Gucci Mane, registra “Trap House” nel 2005, esemplificando l’estetica trap.
Occorre ancora qualche anno affinché la trap esploda definitivamente in tutto il mondo, solo negli anni ’10, questo sottogenere conquista classifiche e generazioni di ragazzini, diventando il genere più ascoltato tra gli adolescenti. Il 2016 è considerato l’anno di punta per quanto riguarda l’ascesa della trap europea, anche grazie alla spinta data dalla piattaforma Spotify.