Ospite della trasmissione di Gramellini su La7, Roberto Vecchioni si schiera con Geolier e con eleganza commenta i fischi ricevuti all’Ariston dal rapper napoletano.
Cantante, cantautore, scrittore ed insegnate, Roberto Vecchioni è stato uno dei protagonisti della serata cover di Sanremo 2024 dove ha partecipato accompagnando il giovanissimo Alfa. Una reinterpretazione la loro di Sogna ragazzo sogna che in molti hanno percepito come un passaggio di consegne tra vecchia e nuova generazione e che è valso al duo il quinto posto complessivo nella classifica della serata.
Ma di questo Sanremo, il Professore se n’è occupato soprattutto in veste di commentatore, ma non tanto dei quanto invece di alcune delle polemiche scoppiate intorno ad alcuni artisti. Ospite del programma In altre parole di Gramellini su La7, Roberto Vecchioni ha prima dato una spiegazione della frasi di Ghali sul genocidio in atto a Gaza ed è poi passato a parlare di Geolier.
In questo caso, l’artista si è particolarmente soffermate sui fischi che il giovane rapper ha subito durante le ultime serate del Festival.
È figlio di napoletani il Professore, ma è nato in Brianza quanto più agli antipodi della città all’ombra del Vesuvio. Eppure nel parlare di Geolier e di Napoli dimostra di aver capito molto più di tanti altri il rapper e il brano portato a Sanremo, e la terra da cui proviene.
“Geolier ha cantato una canzone non semplice – ha esordito rivolgendosi a Gramellini-. Se qualcuno ha capito il testo, lì si tratta di un “ognuno va per la sua strada perché pur amandoci non ci capiamo”, e non è un tema proprio facile, è un tema importante, sono cose notevoli” ha concluso Vecchioni. Le parole del cantautore aprono alla vera interpretazione del brano di Geolier in cui si racconta la fine di un rapporto che, a differenza di quanto la cronaca racconta, si conclude come dovrebbe e cioè con le due persone che seguono percorsi di vita diversi senza farsi del male.
Ma Vecchioni non si ferma a questo e, con l’eleganza che l’ha contraddistinto in tutti questi anni di carriera, spiega il suo punto di vista sui fischi subiti da Geolier nelle ultime serate. Secondo lo scrittore molto ha a che fare anche con l’avversione verso il Sud –provando a smentire le voci della sala stampa. “Secondo me c’è dell’invidia, perché Napoli è un regno dal 1200 anni, quando altrove si pascolavamo le capre. Napoli è una delle città più immense del mondo, lì hanno inventato la musica“.
Alla fine, il discorso di Roberto Vecchioni si trasforma, quindi, in un elogio per Napoli come terra di confine ma soprattutto provvisoria proprio perché posta alle pendici di un Vulcano attivo che potrebbe distruggerla in qualsiasi momento. Una consapevolezza però, spiega il cantautore, che non ha fermato i napoletani che nel tempo sono diventati “eccezionali, fantasiosi, meravigliosi e fanno conoscere l’Italia“.
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