Un brano dedicato al luogo che gli ha dato in natali e a cui è rimasto sempre legato. Ma il significato di Georgia on my mind non sta solo nella dedica di Ray Charles alla sua terra, è molto di più.
Ci sono nomi che segnano intere generazioni e che sono tutto un programma. Ray Charles è uno di quei nomi; si pensa al piano, ai suoi inconfondibili occhiali neri, al suo genio musicale e alla capacità che ha avuto di destreggiarsi tra diversi generi musicali e riuscendo a creare comunque qualcosa di nuovo.
Del padre della musica soul, abbiamo ampiamente parlato in un articolo dedicato a lui e alla sua storia, qui vogliamo invece soffermarci su uno dei suoi brani più famosi che è poi diventato anche un vero e proprio manifesto politico. Si tratta di Georgia on my mind, brano proposto da Charles nel 1960 e che solo all’apparenza può risultare una dedica alla terra che gli ha dato i natali, lui che è nato ad Albany uno delle città più grandi di questo Stato USA del sud.
Il brano però è molto altro e la storia lo ha poi innalzato a canzone di risoluzione e pace in uno degli stati più conflittuali, dal punto di vista razziale, dell’America. La rivista Rolling Stones l’ha poi dichiarata la 44esima migliore canzone di tutti i tempi.
Georgia on my mind, significato di un brano diventato manifesto politico
Quello che non tutti sanno di Georgia on my mind è che il brano non è di Ray Charles. La stesura del testo e della musica risalgono al 1930 ad opera di Stuart Gorrel, che ne scrisse le parole, e Hoagy Carmichael importante compositore della scena made USA dei primi anni del Novecento.
Il 1930 però è anche l’anno di nascita del genio Ray Charles e forse è un segno del destino, ma lui che in Georgia ci è nato e cresciuto, ha poi reso famosissimo questo brano molti decenni dopo proponendolo tra le tracklist dell’album The Genius Hits the Road. In questa occasione il brano raggiunge la posizione numero uno della classifica Billboard Hot 100 proprio nell’anno di pubblicazione.
Nel testo il narratore racconta di una profonda nostalgia verso una persona cara mentre ricorda tutti i momenti che hanno trascorso insieme nell’amata Georgia.
“The road leads back to you” ovvero la strada mi riporta a te, così nel brano si racconta di quel legame viscerale che c’è con i luoghi in cui si è nati e dei tantissimi ricordi che a questo ci legano. E poi ancor più i rapporti, di sangue e non, con le persone e quella sensazione di sentirsi uniti dai ricordi anche quando si è lontani.
Il testo è in verità molto semplice e si ripete più volte intorno a questi concetti. Ma l’importanza del brano sta nell’essere poi diventato un manifesto politico.
La lotta al razzismo
Gli anni dell’incisione di Georgia on my mind sono gli anni della Nuova Frontiera Americana proposta da Kennedy. Gli anni della lotta al razzismo e alle discriminazioni, particolarmente forti proprio negli Stati del sud dov’era ancora forte il retaggio dello schiavismo.
La storia sarebbe troppo lunga da raccontare, basti sapere che nel marzo del 1979 il brano fu cantato da Ray Charles, di fronte all’Assemblea Generale della Georgia, come simbolo di riconciliazione dopo i conflitti e l’ottenimento dei diritti civili per gli afroamericani. Da quel momento lo stato della Georgia ha scelto Georgia on my mind come canzone ufficiale dello stato.