Significato di “Due principi” di Neima Ezza ed Emis Killa: il singolo che anticipa l’album d’esordio del rapper di San Siro
Nella scena rap è molto amato e ora è pronto a regalare al suo pubblico nuova musica. Neima Ezza ha pubblicato il suo primo album “Piccolo Principe” nel quale sono presenti molte featuring con esponenti della musica rap di alto calibro. Da Guè a Simba La Rue, da Baby Gang e Capo Plaza, fino a Néza e Emis Killa con il quale ha firmato “Due principi”, il suo primo estratto che ha anticipato proprio l’ambum lanciato qualche giorno fa.
Si tratta di un singolo che si inserisce in un album nel quale l’artista racconto il suo personale e reale racconto del quartiere nel quale è cresciuto, San Siro. Oggi non ci vive più ma ci torna spesso perché vi è legatissimo come lui stesso ha raccontato in una recente intervista. Qui ci sono sua mamma ed i suoi amici però ammette di non volerci più vivere: “È un ambiente che mi ha anche intossicato. La povertà non fa bene”.
In “Due principi” Neima Ezza affiancato da Emis Killa, che negli ultimi tempi non è stato certo lontano dalle polemiche, racconta la sua vita, di quello che è stato per lui da piccolo. Racconta del fratello che non vede più da tempo. Proprio con lui saltava i tornelli della metro senza pagare il biglietto: “Saltavo i tornelli, te lo ricordi? Per prendere la metro e scappare dai controlli, Insieme a mio fratello dai primi giorni” canta il giovane.
Nella sua infanzia e nei suoi ricordi c’è spazio anche per la musica, il suo grande desiderio, quello di diventare un giorno qualcuno, e di poter vivere della sua arte. I sogni erano tanti ma le risorse economiche non c’erano, intorno a lui solo uno sfondo che l’artista definisce criminale. Oggi però c’è riuscito ed è un grande orgoglio, nel brano dice: “Le notti e i tuoi discorsi: “Vedrai che un giorno sfondi”. Io ero pieno di sogni, ma non avevo soldi. Il blocco come sfondo, criminali e balordi”.
Una dedica poi a Emis Killa che oltre che come un fratello è stato per lui come un padre, non lo ha mai lasciato solo e lo ha sempre sostenuto. “Sei nato schiavo un giorno, saresti stato re (Seh). Io l’ho capito prima di tutti, anche di te (Seh). Tu mi vedevi grande, ma non sapevi che. Io ero in mezzo a tarantelle più grandi anche di me” gli risponde il noto rapper che ha sempre creduto in lui anche quando Neima Ezza non ci credeva affatto e metteva in dubbio le sue capacità.
Il nuovo album di Neima Ezza è un mix di storie e racconti ma anche di stili. Non solo rap aggressivo ma anche un sound più morbido, più vicino al pop e temi che sono più sentimentali. “Adoro raccontare quello che mi raccontano gli altri a loro volta – ha detto a billboard.it – C’è “Ezza”, proprio come mi chiamano qui in zona: la mia parte più oscura che credo abbiano tutti. Io so che mi trasformo, me lo dicono”.
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