L’ultimo singolo di Achille Lauro, “Stupidi ragazzi”, uscito lo scorso novembre, sarà inserito sul prossimo album: di cosa parla?
Si intitola “Stupidi ragazzi”, l’ultimo singolo lanciato dal cantante romano Achille Lauro, ed è in classifica da mesi, un brano che racconta di un amore maledetto ma irresistibile. Dopo il successo dell’album “Lauro”, uscito nel 2022 e contenente i brani “Solo noi”, Marilù, “Io e te” e “Domenica”, quest’ultimo portato a Sanremo, Achille Lauro non si è più fermato.
Dopo la collaborazione con Rose Villain nel singolo “Fragole, panna e champagne”, e il documentario sulla sua vita, il cantante è tornato con “Stupidi ragazzi”, brano che anticiperà il nuovo album, di cui ancora non si conosce la data di uscita. Online dallo scorso 3 novembre, “Stupidi ragazzi” trae ispirazione dalla musica garage britannica degli anni ’90. Qual è il suo significato?
Significato e analisi del nuovo singolo di Achille Lauro “Stupidi ragazzi”: la storia di un amore travolgente
Scritto dallo stesso Lauro, in collaborazione con Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Zef e Simon Manzari, “Stupidi ragazzi” rappresenta un nuovo capitolo per l’artista romano, il quale si presenta in una nuova veste. Il punto di forza di un artista del genere, è la capacità di cambiare pelle di album in album, di brano in brano.
La natura camaleontica di Achille Lauro è sicuramente uno dei punti chiave che lo ha portato al successo, conquistano un bacino di pubblico sempre più ampio. L’ascolto del singolo suscita un certo stupore cinematografico, come fosse pensato per fare da colonna sonora per un ipotetico film d’amore, ma un amore drammatico, passionale e pericoloso.
“L’amore è così, un film di Michel Gondry. È dolce come il bacio di Giuda. Il nostro non era amore, piuttosto una strage”. Il testo è ricco di riferimenti, come da tradizione per Achille Lauro (che di certo non può essere accusato di non conoscere il panorama artistico), il quale cita il regista francese Michel Gondry (“Se mil asci ti cancello”, “L’arte del sogno”, “Mood Indigo”), o Billie Jean, la leggendaria canzone di Michael Jackson.
Riflessione sull’amore ai tempi della Generazione Z
“Mentre cadono i palazzi, stupidi ragazzi. Prima di lasciarsi sono gli ultimi ad amarsi. L’amore in un drive in, l’amore in cristalli, corse di cavalli, un bacio e centomila orgasmi”. Le immagini che si susseguono, evocate dalla voce di Lauro, sono potenti e poetiche. L’attrazione di due ragazzi è molto pericolosa, poiché si tratta di un amore maledetto, rischioso per il loro futuro.
Achille Lauro si guarda alle spalle e ripercorre la sua adolescenza e la sua crescita, in bilico tra Generazione Millennials e Generazione Z. Il testo è uno sguardo senza filtri sui giovani innamorati e spericolati, sempre alla ricerca di evasione dalla realtà, ma schiacciati dalla stessa.
L’ambientazione notturna, le luci al neon, le tinte fredde del videoclip, i parcheggi vuoti e il cantante immerso in una logora vasca, danno una sensazione di freddezza, di solitudine, di isolamento. Tra l’altro, i due giovani protagonisti si baciano in un negozio di acquari, e ciò mette in risalto la metafora di isolamento sociale, di distacco dal mondo reale.
L’amore carnale e folle è espressione di rabbia, di frustrazione, di perdita di controllo, e offre una riflessione sui pericoli che si corrono quando si è lontano dagli occhi della società. I toni cinici del testo si tuffano in sonorità glaciali, costituite da una base elettronica che prende a piene mani dalla musica dance inglese degli anni ’90, chiamata UK garage. Un buon brano, l’ennesimo centro per Achille Lauro.